Il dopo Renzi: come Firenze eviterà il commissario
Con Renzi premier Firenze potrebbe correre anche il rischio di essere commissariata, se si dimettesse da sindaco. La normativa prevede una precisa incompatibilità (articolo 13, comma 3, della legge n. 148/2011) per le cariche di deputato, senatore, parlamentare europeo nonché per quelle di governo: presidente del consiglio dei ministri, ministri, vice ministri, sottosegretari di stato e commissari straordinari del governo. Tutti questi ruoli sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territoriali con popolazione superiore a 5.000 abitanti.
DECADENZA – Ma niente paura, la sorte del nostro comune non è poi così in pericolo. Infatti la legge prevede anche una soluzione alternativa, che mira a evitare il commissariamento e a salvaguardare la permanenza in carica del Consiglio. Le funzioni di sindaco sarebbero svolte, per l’ulteriore scorcio della legislatura, dal vicesindaco in carica. L’art. 53 del testo unico per gli enti locali prevede infatti che, nel caso in questione, sia pronunciata la decadenza del Sindaco da parte del Consiglio comunale, che prenderebbe atto dell’incompatibilità sopravvenuta. Lo stesso articolo disciplina anche il percorso da seguire. In caso di decadenza del sindaco il consiglio e la giunta rimangono in carica sino alla elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco, e le funzioni del sindaco sono svolte dal vicesindaco.
CONSIGLIO COMUNALE – È evidente che il consiglio comunale di Firenze preferirà prendere atto della decadenza del sindaco non appena Renzi sarà nel pieno esercizio delle sue funzioni di governo. Salvaguardando così la continuazione della legislatura sotto la guida del vicesindaco e la sopravvivenza dello stesso consiglio.
Una soluzione di questo tipo è stata adottata recentemente per i casi dei sindaci di Padova, Flavio Zanonato, e di Reggio Emilia, Graziano Delrio, divenuti ministri del governo Letta. La strada maestra quindi è già stata tracciata e sperimentata. A Padova e Reggio Emilia i Consigli comunali e le giunte sono rimasti in carica e le funzioni di primo cittadino sono passate ai vicesindaci. Anche Firenze potrà seguire quest’esempio senza subire un commissariamento.