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Operazione della Guardia di Finanza alla periferia di Firenze

Prato, pirateria audiovisiva: imprenditori toscani in carcere

La Guardia di Finanza ha eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare
La Guardia di Finanza ha eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare

FIRENZE – Ordinanza di custodia cautelare in carcere per Luciano e Francesco Meoni, due imprenditori toscani impegnati nella grande distribuzione e nel commercio all’ingrosso di supporti informatici.

Gli arresti al termine di un’indagine, a Napoli, sui clan camorristici che gestivano le attività di pirateria audiovisiva e il rifornimento di cd e dvd pirata nelle principali città italiane. La Guardia di Finanza ha eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare e centinaia di perquisizioni in diverse regioni.

Luciano Meoni, imprenditore pratese, era già finito in carcere anni fa per la bancarotta dell’Hantarex, azienda di famiglia già leader in Europa per la produzione di monitor. Nel 2011 fu accusato di una colossale frode fiscale da centinaia di miliardi insieme ad altri 59 indagati tra il 98 e il 2001. Meoni patteggiò una condanna a 2 anni e sei mesi di reclusione.

Oltre 23 milioni di cd e dvd vergini sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza nell’operazione scattata all’alba. I sequestri sono stati fatti grazie a centinaia di perquisizioni, migliaia di intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali.

Le indagini hanno portato alla luce un’evasione fiscale da 252 milioni di euro attraverso una triangolazione con Paesi europei che faceva risultare come formalmente esportata fuori dall’Italia merce distribuita ad aziende italiane che la utilizzavano per cd e dvd venduti a prezzi inferiori rispetto quelli di mercato. L’indagine per truffa ai danni dello Stato, con il sistema di frodi carosello, ha coinvolto i vertici italiani di Verbatim, azienda leader nel settore supporti informatici. Indagate complessivamente 47 persone. Domiciliari per il rappresentante legale di Verbatim Italia srl, Marco Balducci, che è stato anche responsabile amministrativo dell’azienda e in questo ruolo destinatario della misura cautelare; l’ex ad Mauro Stefano Santi, licenziato nel 2012; il responsabile vendite Sud Europa Matteo Locatelli, in passato responsabile vendite per l’Italia.

L’organizzazione aveva diramazioni in Svizzera, nelle isole Canarie, a San Marino e in Slovenia. La parte più cospicua di imposte evase è quella relativa ai diritti Siae (26 centesimi per cd e 50 per ogni dvd), circa 156 milioni di euro. Poi ci sono Ires ed Iva per altri 96 milioni. Fatture false, bolle di trasporto contraffatte e società fantasma, servivano a mascherare la distribuzione in Italia di supporti vergini su cui inserire musica, giochi e film, in parte destinati al mercato parallelo del falso, controllato dai clan campani, in particolare dai Mazzarella attivi al centro di Napoli, ma anche alla grande distribuzione.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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