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Fiorentina in volo con Aquilani, Borja e Cuadrado. Steso il Verona: 3-5. Pagelle

Il gol di Borja Valero, per il momentaneo 3-1 viola
Il gol di Borja Valero, per il momentaneo 3-1 viola

VERONA – Borja… che Fiorentina!  E’ lui, lo spagnolo, il grande protagonista, il trascinatore della squadra: detta il gioco e il ritmo. E fa anche gol. Così ben orchestrati, i viola sono capaci di battere e dominare nettamente il Verona, ma soprattutto di farsi condizionare da decisioni arbitrali assai discutibili. Gli stessi tifosi veronesi scherzano sul corregionale Peruzzo, il  vicentino magnagatti. Che concede alla squadra di Mandorlini un gol viziato da fallo di Toni e anche un rigore molto, troppo generoso. Ma la Fiorentina non teme handicap: con un Borja stellare e un Cuadrado scatenato e un Aquilani che firma la doppietta, la squadra di Montella vola. Si conferma al quarto posto, nonostante la straripante Inter di Marassi (4-0 alla Samp) ed elimina il Verona dalla lotta per l’Euroleague. Ma soprattutto, la Fiorentina può guardare senza batticuore alla sfida del sabato Santo con la Roma, e più avanti, il 3 maggio, alla finale di Coppa Italia con il Napoli.  Servirebbe, questo sì, il recupero dei grandi attaccanti, Pepito Rossi e Borja Valero. Perché se è vero che il gioco della Fiorentina è a tratti straripante, oltre che fluido e delizioso a vedersi, è altrettanto vero che là davanti i problemi restano. Matos è troppo timido. E Matri ha segnato (su rigore), l’augurio è che si sia sbloccato, ma il duo Pepito-Gomez darebbe ben altre certezze. In ogni caso bella Fiorentina.  E bravo Montella. Merita almeno un sette e mezzo in pagella

BEFFA – La giornata comincia senza tensioni. Al Bentegodi è una festa, celebrata da dimostrazioni d’amicizia fra i tifosi del Verona e della Fiorentina, artefici di un gemellaggio che dura e funziona. Del resto, i fiorentini sono sempre stati bene sulle rive dell’Adige. Cominciò Dante (parliamo del  Sommo Poeta, non del difensore brasiliano del Bayern), esiliato da Firenze e ospite alla corte di Cangrande della Scala. Ora c’è un altro esule, Luca Toni, 37 anni il 26 maggio, anche lui un po’ acidino verso i fiorentini. Ma questo è solo calcio, rivalità e problemi , grazie al cielo, da novanta minuti. Fiorentina col 4-3-2-1: significa che gioca Ilicic dietro le punte,  Cuadrado e Matos, preferito a Matri. Nel Verona manca un fresco ex, Romulo, seduto in tribuna insieme alla moglie. Di punta, accanto a Toni,  ci sono Iturbe e Marquinho. Fiorentina subito all’attacco. Rafael deve intervenire ripetutamente per respingere e deviare in angolo.  Al 4’ ci può stare un rigore: Maietta respinge con la mano, in area, un tiro di Pizarro.  Ha alzato il braccio, il difensore, non sembrava un gesto involontario.  Ci stava che l’arbitro indicasse il dischetto. Invece, nonostante la segnalazione dei viola, Peruzzo fa proseguire.  Al 6’ Aquilani costringe  Rafael a respingere a mani aperte  E la danza  continua, con lo stesso ritmo offensivo di quando la Fiorentina gioca in casa.  Ma tanta spigliatezza scopre il fianco a contropiede micidiali. Infatti la frittata arriva al 14’. Toni entra in area Gonzalo lo contrasta, ma lui, da  centravanti  boa, lo trattiene irregolarmente  e serve  Iturbe che tira:  Neto ribatte malamente a mani aperte servendo su un piatto d’oro un pallone che Sala, lì davanti, non deve far altro che spingere dentro. Morale? Gran beffa. La Fiorentina  fa la partita e il Verona  lucra. Il fallo di Toni su Gonzalo era netto.  Si può criticare l’arbitro. Ma nemmeno si dev’essere teneri con i viola che là davanti sembrano davvero poca cosa. Cuadrado,  spostato a sinistra, non si sa dove sia e Matos non incide. Tant’è vero che al tiro vanno spesso Borja e Pizarro.

CUADRADO – Ma quando non te l’aspetti, ecco Cuadrado che ha lo spunto da campione. Che vuol dire pareggio. Borja Valero vede il compagno che sbuca dietro, gli fa velo e lo serve quando lui scavalla in area sorprendendo tutti e mettendo il pallone dentro, vicino al palo destro, ossia dalla parte opposta a dov’era piazzato Rafael. Grande Guillermo Cuadrado. Il segreto? Lo spostamento a destra, la fascia che predilige e che rappresenta il punto debole veronese.

AQUILANI – Borja continua a dettare i tempi. Insieme a Pizarro. In mezzo a loro s’inserisce Aquilani che riesce a portare in vantaggio la Fiorentina. E’ il 44’: Pasqual arriva da sinistra, fuori area, e decide di lasciar partire un cross basso che attraversa la luce della porta veronese senza che nessuno possa toccare il pallone, mentre arriva Aquilani, più o meno nel punto da  dove prima ha segnato Cuadrado. E’ la zona nevralgica per la difesa di Mandorlini. Aquilani  aggancia bene e segna. Fiorentina in vantaggio, partita ribaltata. Ma è giusto così. Si è vista una sola squadra in campo, quella viola, a parte l’ingenuità di Neto (e la svista arbitrale sul fallo di Toni) che ha permesso al Verona di segnare.

BORJA – In avvio di ripresa il copione non cambia. I viola fanno sempre la partita.  Con la bacchetta in mano c’è ancora lui, Borja Valero. Che detta gioco e ritmo. Con Cuadrado che sbalestra  i veronesi, al punto che Marco Donadel (altro ex di turno) è costretto a tirarlo giù per un braccio per poterlo fermare. Montella capisce che è possibile schiacciare del tutto il Verona  metà campo: così toglie un incerto Ilicic e manda in campo Vargas, duttile e voglioso di mostrarsi utile. Ma l’uomo partita, non c’è dubbio, è Borja: che arriva perfino a segnare. Ecco come: al 17’ lancio di Pizarro da tra quarti, colpo di testa di Aquilani che costringe Rafael e a salvarsi in tuffo, però mettendo il pallone davanti alla porta, dove Borja , trionfalmente, arriva e triplica. In sostanza potrebbe finire qui. Anche perché, mentre entra Matri (22’) al posto di Matos, Donadel stende Cuadrado al limite. Rosso senza discussioni. La punizione di Pasqual vola alta. Il Verona  sembra sulle ginocchia. Lo aiuta  a rialzarsi l’arbitro Peruzzo, che s’inventa un rigore: Iturba salta Pizarro in area, poi va a terra ma non pare proprio che sia il viola a stenderlo. Dito, un po’ bugiardo, sul dischetto. E l’arbitro di porta? Invece di parlare con Peruzzo litiga con Neto. Ma tanto Nicchi e Braschi diranno che va tutto bene… Batte Toni che la mette a destra del portiere viola, il quale, invece, va a sinistra. Brivido sulle schiene dei festosi tifosi viola.  Che però dura poco. Peruzzo concede il rigore anche alla Fiorentina. Nettissimo. Tutti d’accodo, lo tira Matri. Che non sbaglia. Ma non è finita Aquilani pone il sigillo sul quinto gol viola. Basta? Non ancora. Consolazione per Iturbe: 3-5, ma ormai non conta. Ritorno a casa con vessilli viola al vento, da casello a casello.

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Europa League, Fiorentina, Verona


Sandro Bennucci

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