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Sbarco immigrati

Firenze, arrivati nella notte 60 nuovi immigrati in fuga dall’Africa. Ecco dove sono

Sbarco immigrati
Uno delle migliaia di arrivi di immigrati sulle coste italiane

FIRENZE – Sono appena arrivati a Firenze 60 dei 325 nuovi immigrati destinati alla Toscana, dopo l’ondata di nuovi sbarchi degli ultimi giorni sulle coste siciliane.

Trasportati a Pisa con tre voli speciali partiti da Catania, l’ultimo – con i «fiorentini» – è arrivato in piena notte con alcune ore di ritardo. Ad accoglierli alla base militare della 46ª Brigata Aerea c’erano automezzi di polizia e carabinieri. Scortati da pattuglie della polizia stradale sono arrivati a Firenze intorno alle 2 di oggi 13 aprile.

Trenta sono stati accolti in strutture di accoglienza gestite dal Coeso e dal Comune. Gli altri 30 sono stati accompagnati nei comuni di Lastra a Signa, Impruneta, Certaldo, Vicchio e Rufina, presso Case famiglia, agriturismi, strutture messe a disposizione dal Volontariato.

Domani lunedì 14 cominceranno le procedure – non facili – di identificazione, anche per conoscere il reale paese di provenienza e verificare  la possibilità di accogliere eventuali domande di asilo politico. Molti degli immigrati hanno paura a dichiarare le loro generalità, dopo settimane di fuga attraverso il deserto e un infinito braccio di mare a bordo di fragili imbarcazioni. Famiglie in fuga, ad esempio, dalla Siria che si uniscono a tanti in arrivo dalla Somalia o da altri paesi del Centro Africa. E nessuno ha … un «chip» attaccato al collo.

È una delle fasi meno conosciute della lunga strada dell’accoglienza e dell’integrazione, ma che impegna da subito le forze dell’ordine in un lavoro che richiede attenzione e massima tempestività. A cui si aggiunge il fenomeno, sempre frequente, che gli immigrati – una volta sistemati nei posti di accoglienza – si allontanino alla spicciolata dopo qualche giorno. Destinazione altre città italiane dove hanno riferimenti (familiari o conoscenti) o anche in direzione di altri paesi europei. Di fatto «spariscono», dal momento che non è certo possibile trattenerli con la forza, ad esempio, in un agriturismo. E quasi sempre se ne perdono le tracce.

 

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Sandro Addario

Giornalista

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