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Firenze, ecco la poesia dipinta di Giovanni Colacicchi

Giovanni Colacicchi, Allegoria della Commedia e della Musica per un cinematografo, 1948, olio encausto a freddo su masonite, 180 x 358. Proprietà dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Giovanni Colacicchi, Allegoria della Commedia e della Musica per un cinematografo, 1948, olio encausto a freddo su masonite, 180 x 358. Proprietà dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

FIRENZE – Si apre a Firenze, nelle sale diVilla Bardini, unamostra antologica sull’opera di Giovanni Colacicchi (Anagni 1900 – Firenze 1992), uno tra i più importanti e significativi artisti del Novecento, nella Firenze tra le due guerre.Dal 18 aprile al 19 ottobrela mostraGIOVANNI COLACICCHI. Figure di ritmo e di luce nella Firenze del ’900a cura di Susanna Ragionieri e Mario Ruffini,con la consulenza scientifica di Carlo Sisi e la collaborazione degli eredi Piero e Francesco Colacicchi, offrirà al pubblico l’opportunità di ammirare circa80 significative operedell’artista.

Le opere fanno parte delle collezioni di Gallerie pubbliche come la Galleria degli Uffizi o la Galleria d’Arte Moderna di Firenze, presso Istituzioni pubbliche come la Scuola di Areonautica Militare o l’Accademia di Belle Arti del Disegno, chiese e cappelle, senza dimenticare le collezioni private, come quella dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Quest’ultima contribuisce all’esposizione con uno dei capolavori di Colacicchi,Allegoria della danza, della musica, della commedia,della filosofia e della poesia per un cinematografo, per oltre mezzo secolo esposto nella hall dell’ex cinema Gambrinus. Un’opera nella quale l’artista concentra la sua estetica della luce, del ritmo e della musica e dove emerge potente la sua ammirazione per la bellezza del corpo umano e l’amore per la natura. Come sarà in tutte le sue opere, dove la anche l’ombra è generatrice di luce, una luce calda e vivificante che echeggia la luminosità dei paesaggi mediterranei.

Giovanni Colacicchi, La Fabbrica di Campo di Marte, 1025, olio su tela, 35 x 97,5. Collezione privata.
Giovanni Colacicchi, La Fabbrica di Campo di Marte, 1025, olio su tela, 35 x 97,5. Collezione privata.

Colacicchi fu artista figurativo sebbene compaiano nelle sue opere richiami ed elementi della pittura astratta così come la poesia e la musicalità sono evocati dalla capacità di restituire il senso del ritmo attraverso una pittura vibrante e luminosa.

Giovanni Colacicchi con la moglie, la pittrice Flavia Arlotta.
Giovanni Colacicchi con la moglie, la pittrice Flavia Arlotta.

Giovanni Colacicchi è da considerarsi una delle figure più interessanti all’interno della realtà culturale fiorentina a cavallo tra laprima e la seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra il suo lavoro sempre aderente e coerente ad una propria estetica lo isolò in parte e la mostra di Villa Bardini, a vent’anni dalla sua morte, vuole riscoprire un’artista che fu animatore di quel microcosmo di intellettuali a cui egli si legò di amicizia e con i quali collaborò. Fu amico di poeti come Montale, di scrittori come Alessandro Bonsanti, Tommaso Landolfi, Vasco Pratolini, Primo Levi, musicisti come Vittorio Gui e Luigi Dallapiccola e intellettuali e uomini di cultura. E proprio il suo impegno culturale e civile fu continuo nel secondo dopoguerra come Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e critico d’arte nella terza pagina de La Nazione. Fu tra i fondatori della rivista Solaria e partecipò a numerose Biennali.

GIOVANNI COLACICCHI

Figure di ritmo e di luce nella Firenze del ’900

18 aprile-19 ottobre 2014

Villa Bardini, Costa San Giorgio 2, Firenze

Orario: 10-19 (chiusa il lunedì).

Info:055 20066206 lunedì-venerdì – 055 2638599 lunedì-domenica; www.bardinipeyron.it, www.giovannicolacicchi.com

Tra maggio e settembre sono previste altre iniziative ed esposizioni presso l’Accademia delle Arti e del Disegno, Casa Siviero dove sarà possibile vedere i dipinti di Flavia Arlotta ed i disegni di Colacicchi.

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