Firenze, nel vicolo del ‘300 (da via del Corso a via Dante) la fanno tutti
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Caro Direttore, voglio segnalare a lei, attento osservatore della storia di Firenze passata e presente, uno scandalo nel cuore del cuore di Firenze: cioè l’abbandono, o meglio la trasformazione in latrina di un vicolo ricco di storia. E la informo che questa mail di denuncia la invio anche all’ASL, a Quadrifoglio, al Comune di Firenze.
PERICOLO – Parlo del vicolo del Panìco Vecchio (una graminacea), che si trova nel degrado più completo e al buio anche la notte. Quindi pericoloso. Perchè, nonostante ci sia un cancelletto, è sempre aperto considerato che si tratta di un passaggio pubblico di proprietà del demanio comunale. Questo vicolo, piuttosto lungo e tortuoso, comincia all’altezza del n° 49 di via del Corso e sbuca in via Dante Alighieri, adiacente al civico 8. E’ uno dei numerosi vicoli del centro di Firenze, ma si distingue dagli altri per la storia: che ci riporta al 1300,quando le grandi famiglie fiorentine, dopo la cacciata dei Ghibellini, erano ancora in lotta fra di loro. Proprio per dirimere un contenzioso fu trovata una soluzione empirica che indica il modo di amministrare la giustizia in quei tempi lontani.
GUELFI – Il vicolo, quindi, è una rara testimonianza storica, a due passi dalla Casa e dalla Chiesa di Dante. Fu costruito intorno al 1350 su ordine della Magistratura fiorentina, per cercare di arginare l’insostenibile situazione di pericolo dovuta alla vicinanza tra le famiglie dei Cerchi e dei Donati, dalla cui rivalità erano nate le fazioni dei guelfi bianchi e neri. Queste due famiglie erano acerrimamente in lotta e il fatto di avere le proprie case confinanti faceva temere che si arrivasse al punto di abbattere di notte i muri interni per sorprendere i nemici nel sonno. Per questo fu ordinato di separare le rispettive proprietà attraverso un vicoletto che per via della sua funzione fu popolarmente chiamato dello Scandalo; oggi si chiama Vicolo del Panìco Vecchio ed appartiene al Demanio comunale.
TORRI -Per avere un’idea di dove si trovassero le case dei Cerchi e dei Donati, si possono ancora vedere alcune torri pertinenti alle due famiglie: al numero 33 di via del Corso si trova la Torre dei Donati, all’incrocio tra via de’ Cerchi e via dei Cimatori la Torre dei Cerchi. Quindi il vicolo, una sorta di tuffo nel passato, meriterebbe attenzione, però si fa male a consigliarne una visita, che risulterebbe davvero stomachevole per l’odore sgradevolissimo di urina e di feci: il luogo è divenuto una sorta di “vespasiano a cielo aperto”. Inoltre è rifugio per spacciatori e, d ‘estate, dormitorio. Soprattutto la parte che dà su via Dante è frequentata, anche di giorno, da persone che urinano tranquillamente: la zona umida e macchiata che si nota nella foto non è dovuta all’acqua. Tutto ciò oltre che un oltraggio al decoro, rappresenta anche un pericolo per la salute delle persone. Il Comune lo ha lasciato nel più completo abbandono, Quadrifoglio non effettua pulizie se non su chiamata e non sempre. E’ un vero scandalo, andrebbe risanato, mantenuto e restituito alla città e ai turisti
Farinata
Caro Tascini, il tuo intervento per denunciare il degrado di via del panico vecchio e, oltre che storicamente pregevole, commovente per l’amore che evidenzia nei confronti della nostra amata Firenze. Ma consentimi di aggiungere, aggravando lo squallido ritratto che tu – da magistrale pittore dell’horror – hai saputo dipingere, che purtroppo il problema non è limitato a quello storico vicolo. Investe tutta la città, che da tutto il mondo e considerata PATRIMONIO DELL’UMANITÀ! Superfluo entrare nei dettagli per descrivere lo squallore che si evidenzia dappertutto. Dai cassonetti traboccanti di sudiciume utilizzati come vespasiani, alle reliquie abbandonate dappertutto dai turisti ” usa e getta ” che noi coccoliamo per invogliarli a venire a violentare la nostra Firenze. E mi fermo qui perché un elenco completo sarebbe troppo lungo da inserire in un breve commento. Bene, cioè MALE !!! Mi chiedo, da concittadino qualunque, questa situazione è stata esaminata, presa in considerazione e risolta (sic!) durante il suo mandato di sindaco dal novello “Magnifico” degli anni 3000, che oggi appare come quello che vuole riformare e risanare l’Italia tutta ? Speriamo nel prossimo? Boh! tuo Farinata