Firenze, il Giardino di Boboli punta anche sull’arte contemporanea

FIRENZE – E’ una “prospettiva vegetale” quella che accoglie i visitatori del Giardino di Boboli. In anteprima per la stampa è stato collocata, nell’anfiteatro, una delle opere più importanti e significative tra quelle che verranno successivamente installate negli spazi del rinascimentale Giardino di Boboli e al Forte di Belvedere. Si tratta di un’anteprima della mostra monografica, dedicata a Giuseppe Penone che si aprirà il prossimo 5 luglio e che, per il periodo estivo, fino al 5 settembre 2014. La mostra, da un progetto di Sergio Risaliti, curata dello stesso Risaliti e da Arabella Natalini, è il risultato della collaborazione tra il Comune di Firenze e la Soprintendenza per il Polo Museale fiorentino.
Non è la prima volta che l’artista Giuseppe Penone (Garessio, 1947), uno fra i protagonisti del gruppo di artisti che negli anni Sessanta fecero parte del movimento artistico detto Arte povera, tra i quali sono da ricordare le figure di Boetti, Kounellis, Fabro, Paolini, Pistoletto, Metz, Zorio, si confronta con uno spazio importante e con una forte connotazione storica e artistica. Così dopo la mostra realizzata nei giardini della Reggia di Versailles e l’installazione delle opere permanenti alla Venaria di Torino, Penone, oggi, a Boboli e poi al Forte di Belvedere come in precedenza altri artisti internazionali come Henry Moore, Fausto Melotti, Beverly Pepper, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto si confronterà con Firenze e con due spazi che sono tra i più scenografici della città.

Il lavoro presentato si chiama “Luce ed ombra” e rappresenta un momento della ricerca dell’artista, del rapporto tra l’uomo e la natura e, più in particolare, il giardino. Ma anche la ricerca di un dialogo con la città e con la sua architettura. Nell’opera si individuano anche le riflessioni di Penone sulla materia. Un albero infisso nel terreno, di bronzo, di una materia che, naturalmente complice il tempo e la natura, si “riveste del colori del luogo” – come ha detto lo stesso Penone presente oggi all’installazione a Boboli. L’opera collocata nel giardino si pone come tramite tra la natura e l’architettura per divenire lo sfondo di molte e differenti prospettive rispetto alla città e e la paesaggio.
Un nuovo dialogo tra scultura, quella di Penone, e quella presente negli spazi di Boboli, museo all’aperto per eccellenza, ma anche un dialogo con architettura e , paesaggio. Un rinnovato incontro tra passato e presente per costruire un linguaggio contemporaneo.
Giardino di Boboli – Anfiteatro
Da lunedì a domenica
Ore 8,15 – 18,30 nei mesi di aprile, maggio, settembre.
Ore 8,15 – 19,30 nei mesi di giugno, luglio, agosto.
L’ultimo ingresso è sempre un’ora prima della chiusura.
Chiusura: primo e ultimo lunedì del mese.
