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#sbloccaitalia: finalmente il via al piano per la sicurezza delle scuole

Ministero istruzione

ROMA – Le misure del provvedimento #sbloccaitalia sono uno degli interventi più importanti che Renzi aveva preannunciato nella recente conferenza stampa, per smentire chi lo accusa di buttare parole al vento e non realizzare atti concreti. Si parte dal primo luglio con la prima tranche delle misure, cominciando con la scuola. Venerdì il consiglio dei ministri ha infatti approvato un decreto del presidente del Consiglio che esclude per due anni (2014 e 2015) dal patto di stabilità interno i comuni che hanno in progetto di costruire nuove scuole. Si tratta di un primo blocco di 389 opere immediatamente cantierabili per un valore complessivo di 244 milioni. «Avevamo detto il 15 giugno e così è stato: impegno mantenuto» ha tenuto a rimarcare Renzi venerdì sera.
PIANO – Il piano-scuola prevede 21.629 interventi, interessa più del 50% degli edifici scolastici del Paese e coinvolge circa 4 milioni di studenti per un investimento complessivo di un miliardo e 94 milioni di euro. A questi si aggiungono 300 milioni stanziati dal ministero dell’Ambiente per finanziare a tassi agevolati interventi a favore dell’efficienza energetica delle scuole.
SCUOLE BELLE – Oltre ai nuovi edifici il governo ha avviato un progetto denominato #scuolebelle che interessa 17.959 plessi scolastici e prevede altri 450 milioni di investimenti da destinare a lavori di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale delle classi e dei vari servizi. Infine il progetto #scuolesicure, che prevede la messa in sicurezza degli edifici, interventi di bonifica dall’amianto e la rimozione delle barriere architettoniche, è finanziato con 400 milioni di euro distribuiti su 2921 strutture scolastiche.
INTERVENTI – La geografia degli interventi, sintetizzata nella slide pubblicata sul sito del governo, rende bene l’idea della copertura del territorio nazionale di questo importante piano di interventi. Nelle province di Varese, Como, Bergamo, Treviso, Udine e Torino verranno costruite più di 15 nuove scuole, il massimo previsto. A Roma si avranno «sino a 5 nuove scuole», tra 20 e 50 interventi sulla sicurezza e interventi sul decoro nella fascia intermedia (30-70% dei plessi). Da Roma in giù una serie di province beneficerà appieno del pacchetto «scuolebelle». Si tratta di Rieti e Frosinone nel Lazio; L’Aquila e Teramo in Abruzzo; Isernia in Molise; Bari, Foggia, Taranto, Brindisi e Lecce in Puglia; Napoli Caserta e Avellino in Campania; Potenza in Basilicata; Cosenza Catanzaro e Reggio in Calabria; Enna Agrigento e Caltanissetta in Sicilia; e infine Cagliari in Sardegna.
SCUOLE BELLE – Il progetto #scuolebelle tende, come si può rilevare, a privilegiare il Sud, e farà leva soprattutto sulla presenza di lavoratori socialmente utili a cui saranno affidati lavori di piccola manutenzione. I 400 milioni per «scuole sicure» sono invece distribuiti uniformemente sul tutto il territorio, mentre le nuove costruzioni, essendo legate allo sblocco del patto di stabilità interesseranno i comuni più virtuosi, che sono prevalentemente collocati al Nord. Speriamo davvero che in questo modo si ponga rimedio allo stato di insicurezza di molte scuole. Le tragedie di San Giuliano di Puglia (CB) e di Rivoli (TO) dovrebbero aver insegnato qualcosa. Qui si tratta di agire seriamente, senza limitarsi a vuoti spot autocelebrativi.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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