Renzi ha deciso: farà rottamare a Genova la Costa Concordia

ROMA – La Costa Concordia sarà demolita a Genova. La parola fine alle incertezze sul porto dove verrà trasportata la nave l’ha posta ieri sera 30 giugno il Consiglio dei ministri approvando – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi – «la delibera che sancisce l’approvazione del progetto di rimozione del relitto della motonave Costa Concordia dall’isola del Giglio ed il suo trasferimento presso il porto di Genova».
GOVERNO – L’intervento del governo si è reso necessario «poiché nella conferenza di servizi appositamente convocata l’ accordo è stato votato a larga maggioranza, ma non all’unanimità» essendo venuti a mancare il voto favorevole di Regione Toscana e provincia di Grosseto. «Il Consiglio – conclude il comunicato di Palazzo Chigi – ha approvato il progetto per il trasferimento e lo smaltimento del relitto della nave Costa Concordia, proposto dalla Costa Crociere SpA con le prescrizioni assunte dalla stessa Conferenza dei servizi, allo scopo di allontanare il relitto dall’Isola del Giglio entro il mese di luglio e di avviare lo smantellamento del relitto nel più breve tempo possibile».
RELITTO – Così dopo il tragico incaglio della nave da crociera avvenuto davanti a Giglio Porto la notte del 13 gennaio 2012, dove morirono 31 persone e 1 è ancora dispersa, il relitto potrà finalmente prendere il largo trainato da due potenti rimorchiatori e raggiungere Genova dopo circa quattro giorni di viaggio.
RENZI – È stato lo stesso premier Matteo Renzi ad annunciare la decisione al termine del Consiglio dei ministri: «nei tempi previsti, la nave verrà smaltita in Italia. Comprendiamo coloro i quali speravano in altri porti, ma la soluzione sulla quale i privati hanno convenuto e noi ben volentieri abbiamo autorizzato, è quella che permetterà di intervenire nel porto di Genova».. La «soluzione italiana – aggiunge il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – paga il nostro impegno. Ora vigiliamo per la massima tutela dell’ambiente». Soddisfatto il presidente della Liguria Claudio Burlando, che parla di un «grande orgoglio» per la città ma anche di una «grande responsabilità».
TOSCANA – Dalla Toscana silenzio – per il momento – da parte del governatore Enrico Rossi, che comunque nei giorni scorsi aveva assicurato che la Toscana «rispetterà le decisioni del governo». Da Grosseto il presidente della provincia Leonardo Marras tuona: «Non condividiamo né scelta né motivazioni, ma collaboreremo lealmente sul piano istituzionale. La priorità è la rimozione, ma in questa vicenda i pubblici poteri hanno abdicato alla propria missione. Avrebbero dovuto imporre le soluzioni al gruppo Costa in nome della tutela del bene comune, invece di assecondarne ogni intenzione».
TAPPE – Ora, salvo nuovi imprevisti, queste dovrebbero essere le prossime tappe. Entro la metà di luglio verrà completata l’installazione dei 30 cassoni di sostegno intorno alla nave. Si inizierà quindi la fase del «rigalleggiamento» della Concordia che dovrebbero durare 4-5 giorni. Una fase che dovrà però essere preceduta della autorizzazioni dell’Osservatorio per il monitoraggio ambientale sulla base della documentazione fornita da Costa. Al momento è ipotizzata la data tra il 18 e il 20 luglio, condizioni del mare permettendo, in cui la nave potrà lasciare per sempre, dopo due anni e mezzo, l’isola del Giglio. Con condizioni meteo normali il relitto dovrebbe impiegare 4 giorni per raggiungere Genova, trainata da due rimorchiatori oceanici.

0razio
Ci voleva la parola di Renzi per risolvere lo stallo.