Toscana, riforma delle Province: nessun lavoratore sarà licenziato
FIRENZE – Nessuno dei 4500 dipendenti delle dieci province toscane perderà il posto di lavoro a causa della riforma di questi enti in corso a livello nazionale. In attesa che, sulla base alla legge Delrio, vengano definite le procedure per il riordino delle funzioni delle Province, la Toscana si organizza: ai lavoratori sarà garantita, come previsto dalla legge, continuità professionale: ovvero nessuno sarà licenziato.
Anche l’anzianità di servizio dei dipendenti delle province sarà salva, nel caso di trasferimento ad altro ente. In qualche caso potrà essere previsto un percorso di riqualificazione. Nessuno comunque arretrerà rispetto al contratto e alle mansioni che ha adesso.
Sono gli impegni che Regione, Anci, ovvero l’associazione dei Comuni, Unione delle Province e organizzazioni sindacali hanno preso oggi 8 luglio a Firenze. L’intesa è il primo accordo del genere in Italia. Il documento definisce impegni e obiettivi precisi: come la necessità di istituire un tavolo permanente di confronto e monitoraggio sul personale interessato al riordino, garanzie per la continuità del lavoro e dell’inquadramento giuridico e contrattuale dei dipendenti, il monitoraggio delle attività degli enti affinché eventuali trasferimenti avvengano in conformità alle norme che regolano la mobilità.
Regione, Anci e Upi ritengono anche necessario che gli eventuali trasferimenti di personale non incidano sui vincoli di bilancio e sui limiti di spesa, oggi in vigore, degli enti che se ne faranno carico. «Nel momento in cui si deve metter mano alla riorganizzazione dei livelli istituzionali – sottolinea l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – la nostra prima preoccupazione è stata quella di pensare alla tutela dei lavoratori e alla certezza di mantenere il loro posto di lavoro».