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Carcere di Sollicciano, troppi detenuti

Carceri, sovraffollamento: la Svizzera vuol rispedire in patria i detenuti stranieri

Il carcere di Solliccianino a Firenze
Il carcere di Solliccianino a Firenze

ROMA – Il Mattino di Ginevra informa che il Consiglio di Stato di quel cantone ha deciso che un concreto rimedio al problema del sovraffollamento carcerario può essere quello di rimandare nel loro paese d’origine i detenuti stranieri perché espiino là la loro pena. Per questo i giudici amministrativi hanno interessato il Dipartimento federale di giustizia e polizia. L’esecutivo svizzero punta a rinnovare e perfezionare le convenzioni già esistenti con il Marocco e la Romania, principali paesi interessati. Quest’ accorgimento potrebbe essere esteso a tutti i cantoni svizzeri ed essere poi introdotto in altri paesi che lo ritengano opportuno.

ITALIA – Tornando a casa nostra è noto che il sovraffollamento nelle carceri italiane (oltre 65.000 detenuti rispetto a 47.000 posti, secondo i dati 2013) è stato oggetto di alcune sentenze di condanna del nostro paese da parte della Corte europea dei diritti umani e di procedure comunitarie. Il problema è aggravato dal fatto che nei nostri istituti di pena sono presenti circa 23 mila detenuti stranieri, che rappresentano quasi la metà delle persone complessivamente raccolte dalle strutture penitenziarie. La cittadinanza più diffusa tra i detenuti stranieri è quella marocchina (19,0%), seguita da quella rumena (15,9%) e da quella tunisina (12,4%).

SOLUZIONE – Una soluzione come quella avanzata dagli svizzeri potrebbe risolvere il sovraffollamentodelle carceri in Italia senza necessità di spese strutturali o di sconti di pena, amnistia o indulti? Nicola Molteni, vicepresidente del gruppo Lega Nord a Montecitorio e componente della Commissione Giustizia, ha avanzato la proposta già dal 2013, affermando che questa potrebbe risolvere una situazione “grave per due motivi: da un lato i detenuti extracomunitari affollano le nostre carceri rendendole invivibili, dall’altro rappresentano un costo per la collettività sia in termini economici che securitari”.


Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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