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Maltrattava la ex compagna ed il figlio, arrestato dalla Polizia

Statali, verso il nuovo blocco degli stipendi: il Siulp (sindacato di Polizia) attacca Renzi

Maltrattava la ex compagna ed il figlio, arrestato dalla Polizia

ROMA – Di fronte alla possibilità di un ulteriore blocco degli stipendi per gli statali, ed in particolare per le categorie appartenenti al comparto sicurezza, diversi sindacati hanno manifestato il loro disagio nei confronti del Governo. Il Siulp, uno dei sindacati della Polizia di Stato, per voce del suo segretario nazionale Felice Romano, chiama in causa direttamente il Presidente del Consiglio Renzi, invitandolo a smentire le ipotesi apparse sui quotidiani in queste ore.

«Renzismentisca in modo categoricol’ipotesi anticipata sulla stampa di un’ulteriore proroga di due anni del blocco economico per poliziotti e intero CompartoSicurezza e Difesa. Di fronte all’esigenza di contribuire alla tenuta del Paese e alla salvaguardia della finanza pubblica,tutti hanno il dovere di partecipare, ma continuare, dopo già 4anni di blocco, con un ulteriore biennio di congelamento delleretribuzioni significa operare un vero e proprio accanimento neiconfronti dei servitori dello Stato», afferma Romano. Aggiungendo: «I cittadini in uniforme sono allo stremo e questo affanno, a cui i vari governi li hanno costretti, comincia a determinare un vero e proprio scricchiolio delle istituzioni».

Parole che mettono in evidenza un crescente malessere negli appartenenti delle forze dell’ordine e delle loro famiglie.L’attacco del Siulp a Renzi pone il problema della credibilità del Governo e dei vari ministeri coinvolti nei rapporti con le varie categorie sociali. Da una parte la necessità da parte di chi amministra il Paese di tenere in ordine il bilancio, dall’altra le legittime rivendicazioni dei lavoratori che vedono il proprio potere d’acquisto diminuire sempre di più e oramai da molti anni. La strada sembra essere sempre più stretta per chi invoca rinnovi contrattuali e sblocco degli stipendi. Se pensiamo che a giugno le entrate tributarie dello Stato sono crollate del 7,7%e le previsioni del Ministero dell’Economia, per far quadrare i conti, puntavano ad una crescita del Pil che non ci sarà, si intuisce che i prossimi mesi saranno molto concitati.



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