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Concordia: da Genova a Grosseto le ossa ritrovate (di Maria Grazia Trecarichi?) per l’esame del dna

 

Il relitto della nave Concordia
Il relitto della nave Concordia

GENOVA – Sarà la Procura di Grosseto a disporre il test del dna sui resti ossei trovati a bordo del relitto della Concordia a Genova. La Procura del capoluogo ligure ha infatti trasmesso il fascicolo agli uffici dei colleghi maremmani.

Durante il mese di agosto, mentre erano in corso le ricerche del cameriere indiano Russel Rebello, unica persona ancora dispersa del naufragio della nave da crociera (avvenuto al Giglio il 13 gennaio 2012), era stato rinvenuto anche un cranio, trovato sul ponte 3. Il medico legale Alessandro Bonsignore, che aveva proceduto a una ricognizione esterna, aveva ipotizzato che potesse appartenere a una donna. Se adesso l’analisi del dna dovesse confermasse tale tesi, i resti ossei potrebbero essere quelli di Maria Grazia Trecarichi, la donna siciliana il cui cadavere mutilato era stato trovato proprio sul ponte 3.

All’esame saranno sottoposti anche i resti di una mano e di un braccio. Altre cinque ossa erano state trovate a bordo del relitto, sempre sul ponte 3, su un ripiano metallico nella zona della cucina. In questo caso il medico legale Marco Canepa, dopo averle sottoposte all’esame antropologico, aveva riferito che si tratta di ossa di animali. Intanto sono state sospese le ricerche dei resti di Rebello e, nei prossimi giorni, dovranno iniziare le operazioni di demolizione della Concordia.

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