Atalanta-Fiorentina: 0-1. Kurtic entra e segna. I viola faticano ma ricominciano a volare. Le pagelle
BERGAMO – Cinica e spietata, la Fiorentina. Vince con un bel gol di Kurtic, vero uomo della provvidenza che risolve la partita nel secondo tempo,appena due minuti dopo essere entrato al posto di uno scarso Badelj. Spunta bene dalla tre quarti, il potente sloveno, raccoglie un bell’invito di Mati Fernandez e indovina un bel tiro alla sinistra del portiere bergamasco che non può farci nulla. Il pallone sbatte sul palo sinistro e va dentro. Bel salto avanti in classifica. Ci voleva la prima vittoria, almeno alla terza giornata. Montella, da allenatore, non aveva mai cominciato il torneo in maniera stentata. Non poteva allungarsi la striscia negativa. Ma serviva una prova volitiva e orgogliosa per cominciare a risalire la china.
Non è stata una partita esaltante, diciamolo subito. Soprattutto nel primo tempo, la Fiorentina ha stentato a trovare il ritmo e, nonostante alcune incursioni effettivamente pericolose, ha rischiato anche molto. Badelj non è Pizarro. Paradossalmente (da quanto si è visto con il Guingamp e da quello che non si è visto a Bergamo) rende di più quando gioca al fianco del Pek. Eresia? Vedremo più avanti. Intanto bisogna sottolineare la discreta prova di Aquilani e il risveglio di Mati Fenandez (soprattutto nella ripresa). Non bene Cuadrado. Egoista e un po’ pasticcione. La Fiorentina andrà sicuramente meglio, quando JGC11 tornerà a essere quello della stagione passata, magari anche dopo aver sistemato la questione del rinnovo del contratto. Bene la difesa. Bravo Neto. Più che sufficiente Gonzalo (nonostante un giallo di troppo). Savic ha rischiato la frittata nel primo tempo (si è lasciato scappare D’Alessandro e solo una deviazione di piede di Neto ha potuto salvare la porta viola), anche perché un tantino a disagio sulla fascia destra. E davanti? Volenteroso ma, al solito, impreciso Ilicic. E Marione Gomez? Aspettiamolo. Con pazienza. Quando riuscirà a s bloccarsi, la Fiorentina segnerà di più e soffrirà meno di quanto abbia fatto soprattutto nel finale a Bergamo. Con un arbitro capace di assegnare un maxirecupero (5’) troppo generoso. In ogni caso: bentornata vittoria. E benvenuto il primo gol in campionato. Kurtic è sulla buona strada per smentire chi lo considera solo un giramondo del campionato. Ha i numeri per fare una grande stagione. E se il buondì si vede dal mattino…
AQUILANI – Rivoluzione nella Fiorentina. Montella sceglie il 3-5-2 e tiene in panchina Pizarro e Boja Valero. Manda in campo Badelj (forse perchè era stata buona la sua porzione di partita con il Guingamp in Euroleague) e Mati Fernadez al debutto in campionato. Lascia fuori Kurtic e dà ancora fiducia ad Aquilani, pronto al rinnovo con pretese ridimensionate. Davanti Gomez e Ilicic. Colantuono, invece, schiera l’Atalanta con il 4-4-2 e affida Cuadrado, il più temuto dei viola, al corridore Dramè. Pronti via e la Fiorentina (2’) arriva vicinissima al gol. Servizio di Pasqual, a sinistra, per Aquilani, che indovina un bel corridoio per Ilicic, capace di trovarsi solo davanti a Sportiello ma non sufficientemente freddo e spietato per metterla dentro. Respinge alla disperata il portiere atalantino. E poco dopo i viola reclamano un fallo di mano di Zappacosta in area: l’arbitro fa capire che aveva il braccio aderente al corpo. Si prosegue.
NETO – Rischia tanto la Fiorentina (16’) su una ripartenza improvvisa dell’Atalanta: Savic, in difficoltà sulla fascia destra, scivola e lascia partire D’Alessandro: palla in area per Boakye che spara a rete, ma trova Neto che riesce prodigiosamente a deviare sul palo con la punta del piede. E bergamaschi pericolosissimi anche due minuti successivi: prima Denis viene pescato in fuorigioco eppoi ancora Neto deve intervenire su un tiro di Carmona. Difesa viola traballante. S’infuria, giustamente, Vincenzo Montella.
CUADRADO – Nella nebbia generale del gioco viola, Marcos Alonso prova un bolide da lontano (22’) deviato in angolo da Sportiello. Sul conseguente angolo Fiorentina ancora pericolosa, ma il colpo di testa di Aquilani finisce fuori. Ma siamo ancora al fuoco di paglia. Badelj non arpiona palloni e non imposta. L’assenza di Pizarro si fa sentire. Cuadrado fa troppo il solista, si fissa nel dribbling anche se il terreno scivolosissimo consiglierebbe di dar via il pallone. E l’Atalanta ne approfitta per farsi pericolosa ripetutamente dimostrandosi più rapida e intraprendente nonostante la cifra tecnica inferiore. Ripartenza viola (38’) con Aquilani che riceve palla dalla destra, entra in area e Benalouane gli frana addosso. Rigore? Ci poteva stare. Non protesta Montella, s’infuria, invece, Colantuono: non tollera che Aquilani reclami il pallone sul dischetto. L’arbitro fischia: ma è solo la fine di un primo tempo vivace, però giocato dalla Fiorentina in modo confuso, tanto da offrire all’Atalanta, squadra solo operaia e da corsa, uno specchio deformato che la fa apparire più bella e pericolosa di quanto lo sia effettivamente.
KURTIC – Montella dev’essersi fatto sentire negli spogliatoi. La Fiorentina riparte con piglio molto aggressivo. Conquista due angoli e mette ansia a Sportiello. Più concreto e incisivo Mati. Aquilani dirige il centrocampo, vista la scarsa incisività di Badelj. Ma è Neto (5’) che diventa protagonista esibendosi in una parata in tuffo su punizione diretta di Cigarini dopo un fallo di Gonzalo (ammonito) su Boakye. Ora le squadre sono allungate e le azioni si susseguono da una parte e dall’altra: prima tremano i tifosi bergamaschi per un’incursione di Pasqual, poi quelli viola per una fucilata da fuori area di Estigarribia che finisce un metro a destra dalla porta viola. Quindi Montella cambia: esce Badelj, insufficiente e in calo rispetto alla partita di Coppa. Vuoi vedere che rende di più quando gioca con Pizarro, di cui dicono sia il doppione? Entra Kurtic: l’uomo della provvidenza. Perché dopo nemmeno due minuti sbuca dalla tre quarti su diagonale di Mati, si affaccia nell’area di rigore atalantina, si ricorda di essere un buon tiratore e infila il pallone alla sinistra di Sportiello. Palo e gol. E’ il primo della Fiorentina in questo campionato. La partita cambia.
RICHARDS – L’Atalanta s’infuria. Colantuono toglie D’Alessandro per Papo Gomez. Ma il risultato è visibile solo con delle sparacchiate a rete da lontano, quasi tutte fuori, come fa Dramè (19’). Però Montella vuole coprirsi e decide di affidarsi a Richards, il gigantesco difensore che viene dal City. Esce Pasqual. Modificato il modulo: si passa al 4-3-3. Richards va a destra e Savic si piazza a sinistra, dove si trova meglio. E Alonso resta in zona.
Prova il tutto per tutto Colantuono: dà un colpo sulla spalla a Rolando Bianchi: tocca a te. Va negli spogliatoi Denis, sempre ben arginato dalla difesa della Fiorentina. Ora più pressata. Neto (32’) respinge con il mento una conclusione di Papo Gomez. Bisogna organizzarsi meglio, pensa Montella: fuori Cuadrado e dentro Vargas. Di nuovo palo atalantino, sempre con deviazione di Neto sul legno ancora su iniziativa di Gomez. E considerato che è uscito Cuadrado, Colantuono toglie anche Dramè per far posto a Molina. Pressing bergamasco. Fiorentina che cerca di contenere con Vargas, Kurtic e Aquilani che (41’) rischia l’autogol con una maldestra respinta volante in area bloccata da Neto. Poi è assalto atalantino per altri 9′, considerato l’esagerato recupero (5′) deciso dall’arbitro. Ma Neto è prontissimo. La difesa tiene e i centrocampisti danno un bell’aiuto. Anche Gomez torna a dare una mano, molto generosamente. Così la vittoria viene conservata come in cassaforte. E si torna a Firenze con tre punti. Strappati ma preziosissimi.
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pierluigi
Prendiamo questo brodino, anche se con una prestazione un poco più grintosa, ma non del tutto convincente.
Si dovrà proseguire con il Sassulo per avere la conferma del miglioramento.
Comunque possiamo sempre pensare al Napoli per sentirsi meglio…….