
Opera di Firenze: «Il Campiello» inaugura la stagione 2014-2015

FIRENZE – L’Opera di Firenze inaugura la stagione 2014-2015 con «Il Campiello» di Ermanno Wolf-Ferrari, che nel capoluogo toscano non è stata mai messa in scena.
Siamo quasi all’opposto astronomico del tempo per cui entrambi i «Campielli» furono composti: l’opera del veneziano Wolf-Ferrari fu rappresentata alla Scala di Milano per il carnevale 1936, mentre per il carnevale 1756 aveva debuttato la commedia dialettale di Goldoni. Ma un po’ d’allegria carnascialesca non guasta nemmeno all’inizio dell’autunno, tanto più che per il martedì grasso al cartellone invernale è stato appena aggiunto «Il pipistrello» di Strauss.
La trama è esile e graziosa anche nell’originale: si svolge tutto in una sola giornata, giustappunto carnevale, in un «campiello», ovvero in una piazzetta veneziana su cui si affacciano case abitate per lo più da gente di estrazione bassa. L’attempata Pasqua non vede l’ora di maritare la figlia Gnese per potersi risposare, e Catte, per la stessa ragione, vorrebbe che sua figlia Lucietta sposasse alla svelta il merciaio ambulante Anzoletto; Orsola, la frittolera (frittellaia), cerca moglie per il suo Zorzetto. Un cavaliere napoletano di passaggio, rovinato ma ancora prodigo, corteggia Gasparina, nipote di Fabrizio, pure cavaliere napoletano già rovinato, poi arricchitosi di nuovo col lotto. Dopo vari equivoci e baruffe, a sera tutto si sistema: Gnese viene promessa a Zorzetto, Anzoletto sposa la garrula Lucietta e il cavaliere riassesta le finanze con la dote della consenziente Gasparina, che porterà a Napoli.
Il libretto di Mario Ghisalberti, pure in veneziano, taglia qualche scena, toglie la parola al cameriere della locanda e aggiunge altri mimi, fa interpretare a due tenori le vecchie (ma guai a dirlo!) Pasqua e Cate, rende più cantabili le battute dei personaggi (in endecasillabi e settenari nell’originale, e già piuttosto musicali anche in virtù del dialetto in cui sono scritte).
Mentre nelle indicazioni di Goldoni l’unità di luogo e di tempo è rigorosa, la regia di Leo Muscato (lo stesso del «Nabucco» rappresentato nella stagione 2013-2014) scandisce i tre atti dell’opera in tre tempi: il primo atto è ambientato nel Settecento goldoniano, quando nasce l’opera; il secondo atto nel 1936, quando Wolf-Ferrari ne crea la musica, il terzo ai giorni nostri.
Per Ermanno Wolf-Ferrari la composizione del «Campiello», farcito anche di allusioni a Mozart e al «Falstaff» di Verdi, rappresentò un omaggio sorridente e commosso al suo illustre e amato concittadino. Spiegò lui stesso: «I personaggi di Goldoni me li portavo dietro, a casa, nella mia fantasia di fanciullo. E a casa, col mio teatrino di burattini, me li facevo vivere, rifacevo Goldoni. La passione viene da lì. C’era già nella mia anima Goldoni, e c’era già la musica».
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino – Direttore: Francesco Cilluffo
Regia: Leo Muscato – Scene: Tiziano Santi – Costumi: Silvia Aymonino – Luci: Alessandro Verazzi
Gasparina: Alessandra Marianelli
Lucieta: Diana Mian
Gnese: Barbara Bargnesi
Zorzeto: Alessandro Scotto di Luzio
Orsola: Patrizia Orciani
Donna Cate: Cristiano Olivieri
Donna Pasqua: Luca Canonici
Anzoleto: Filippo Morace
Cavalier Astolfi: Clemente Antonio Daliotti
Fabrizio dei Ritorti: Luca Dall’Amico
Opera di Firenze (viale Fratelli Rosselli – Firenze)
- Giovedì 25 settembre, ore 20.30
- Domenica 28 settembre, ore 15.30
- Martedì 30 settembre, ore 20.30
- Giovedì 2 ottobre, ore 20.30
- Sabato 4 ottobre, ore 20.30
Libretto completo, prezzi, orari della biglietteria e vendita biglietti online sul sito dell’Opera di Firenze