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Fiorentina, paura e pareggio a San Siro: 1-1. Al gol del Milan (De Jong) risponde Ilicic. Le pagelle

Il gol di De Jong, nel primo tempo, che ha dato il momentaneo vantaggio al Milan. Nella ripresa ha pareggiato Ilicic
Il gol di De Jong, nel primo tempo, che ha dato il momentaneo vantaggio al Milan. Nella ripresa ha pareggiato Ilicic

MILANO – ­­­­­­­Non è il massimo, questo uno a uno, dopo tre vittorie consecutive nelle ultime tre stagioni a San Siro con il Milan, ma può essere accettato. Soprattutto per come si erano messe le cose nel primo tempo, con un gol di De Jong (25’ del primo tempo) del tutto casuale ma pesante. Che la Fiorentina ha saputo ammortizzare senza lasciarsi travolgere, trovando il pareggio in maniera più spettacolare con bellissimo tiro di Ilicic (20’ della ripresa) da lontano che s’infila alla destra di Abbiati. Ottimo gesto tecnico. E diciamo che ci voleva: Ilicic inseguiva da tempo un gol come questo, forse dalla famigerata finale di Coppa Italia all’Olimpico, dove si mangiò un gol forse più facile. Stavolta ha avuto coraggio, ci ha creduto e l’ha messa dentro.

Un punto a San Siro non si disprezza mai. Tuttavia, la Fiorentina non è guarita dalla dolorsa sbandata interna contro la Laziio. E’ apparsa diligente e precisa nel primo tempo, ma ancora troppo timida e timorosa davanti. Dove Babacar non riesce a ritrovare colpi giusti come quello che spianò la strada per la vittoria contro l’Inter. Montella è prudente, insiste sullo schieramento collaudato senza inserie Barnardeschi, che gara ntirebbe più mobilità e freschezza, vista l’intesa che ha con Babacar. Invece l’allenaore ha preferito all’inizio un uomo di fatica come Kurtic e un virtuoso poco concludente come Mati Fernandez. Fortuna che nemmeno il Milan ha fulmini di guerra, se si esclude El Shaarawy, talento immenso, ma non servito a dovere e quindi costretto a procurarsi da solo le occasioni per cercare la rete, quasi sempre concluse con avventurosi tiri da lontano. Nemmeno Pippo Inzaghi se l’è sentita di rischiare. E forse, mentre noi scriviamo, starà già ricevendo i rimbrotti di Silvio Berlusconi, che si è alzato rabbuiato dalla sua poltrona in tribuna.

Allora? Fiorentina da rivedere. Con la speranza che sappia vincere almeno mercoledì, nel turno infrasettimnale contro l’Udinese. Mancherà Gonzalo Rodriguez, diffidato e nuovamente ammonito per un intervento su Torres (entrato al posto di Menez) non poi così colpevole da meritare il giallo. I viola hanno avuto il merito di non perdere la teta sull’uno a zero per il Milan. Ma avrebbero dovuto osare di più. Che dite? Se uno non ha coraggio nessuno glielo può vendere? Vero, ma questa Fiorentina è troppo timida per piacere.

MONTELLA – Non si fida troppo, Vincenzo Montella, della Fiorentina cosiddetta B, capace di vincere a Salonicco, in Europa League. Così non tiene conto della partita del giovedì e propone una Fiorentina standard e, se vogliamo, prevedebile. Ancjhe dal punto di vista di Pippo Inzaghi. La sola novità è costituita solo dal ritorno di Borja Valero, favorita anche dall’infortunio che terrà fuori Pizarro per almeno una decina di giorni. Gasatissimo Cuadrado: la prospettiva di guadagnare fino a tre milioni l’anno gli deve aver ridato spinta e grinta. Milan con tre punte: Honda, El Shaarawy e Menez.

CUADRADO – Prova a spingere subito, il Milan: Menez (3’) punta Gonzalo al limite dell’area ma non rischia l’avanzata e preferisce far partire un tiro da lontano che finisce alto. Il centrocampo del Milan cerca d’imporre la manovra: De Jong imposta ma sono tanti a ruotare intorno a lui, compresi gli attaccanti che non restano mai fermi nel tentativo di non dare punti di riferimento alla difesa viola. Che comunque chiude bene nella sua tre quarti e si affida alle ripartenze di Cuadrado. Ma nessuna delle due squadre rischia. Corridoi chiusi, spazi bloccati, marcature strette. Il gioco ristagna. Solo Cuadrado si abbandona a qualche numero di fantasia, ma trova la scarpa di Muntari, che lo ferma senza complimenti, rischiando il giallo. Alonso subisce un brutto colpo e perde sangue, copiosamente, ma resiste in campo. Primo vero brivido della partita (22’) quando El Shaarawy inventa un gran tiro da fuori area ma Neto risponde con una straordinaria deviazione volante. Due perle di classe. Che restano come tali anche se l’arbitro ravvisa un fuorigioco rossonero e non fa procedere con l’angolo.

DE JONG – Improvvisamente (25’) il Milan va in vantaggio su palla inattiva. Angolo rossonero, difesa viola insicura, Zapata fa sponda per De Jong che con la sua testa rasata riesce a imprimere al pallone la deviazione giusta per infilarlo alle spalle di Neto. Zero a uno per il Milan. Viola troppo ingenui nell’unica occasione propizia vista finora. La Fiorentina deve reagire, ma Cuadrado è isolato e Babacar non riesce a trovare spazi in mezzo a Zapata e Alex. Non ha peso, davanti, la Fiorentina. Il possesso palla è favorevole ai viola ma si tratta di una fitta rete di fraseggi, passaggi laterali per nulla incisivi. Il primo tempo se ne va così. Arido e insipido. E ora? Ci vorrebbe una trovata di Montella: magari un po’ di coraggio. Sarebbe il caso di provocare il panico nella retroguardia rossonera buttando dentro Bernardeschi al posto di Mati Fernandez, giocatore poco utile, da compitino senza fantasia nè mordente.

ILICIC – Invece non cambia nulla, Montella. La Fiorentina torna in campo con gli stessi giocatori e lo stesso problema: davanti non punge per nulla. Il Milan può ripartire pericolosamente con Menez ed El Shaarawy. Honda è il più opaco. Devono passare nove minuti perché l’allenatore viola dia la mossa: fuori Kurtic, serata per nulla felice la sua, e dentro Ilicic, pallino fisso di Montella. Visto che nessuno tira (11’) è Aquilani, forse il più produttivo dei viola, a calciare da una trentina di metri: Abbiati blocca in volo. E’ una Fiorentina più vivace ma sempre prevedibile . Almeno fino al 19’: quando la ripartenza viola si rivela finalmente felice. Ilicic s’inserisce bene nella manovra arriva al limite dell’area rossonera e lascia partire un gran tiro che s’infila alla sinistra di Abbiati. Bellissimo gol. Uno a uno. Montella ha visto giusto con la sostituzione ma, bisogna dirlo, non aveva indovinato la schieramento più utile in avvio di partita. Questo Milan è diligente ma non irresistibile.

GONZALO – Prende coraggio, Montella, è al 25’ fa la seconda mossa: togliendo finalmente Mati Fernandez per inserire Vargas, match winner in Euroleague. Il Milan chiede un rigore (30’) per un inesistente fallo di mano di Savic che invece scivola e si fa passare il pallone in mezzo alle gambe ma le mani sono lontane. Nel rovesciamento di fronte Ilicic va via benissimo sulla destra e la mette al centro per Babacar che si gira male e la manda alle stelle. Poi esce: Montella fa entrare Badelj, lasciando Ilicic e Cuadrado davanti. Il Milan è più offensivo: gioca Torres al posto di Menez. Pericolosi i rossoneri che spingono. La Fiorentina cerca ripartenze felici e tiri da lontano, per esempio con Vargas. Insiste il Milan, cerca Torres (42’) Gonzalo va sulla sua traiettoria e lo abbatte, forse involontariamente. Però Banti tira fuori il giallo. Ahi! E’ diffidato, Gonzalo: salterà l’Udinese, mercoledì. Tre minuti di recupero: da giocare con intensità, ma non cambia nulla. Pareggio. E diciamo che ci sta tutto.

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Bennucci

Sandro Bennucci

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