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Legge di stabilità: inviate all’Ue le giustificazioni del governo Renzi. Firmate da Pier Carlo Padoan

Renzi e Padoan
Il premier Matteo Renzi e il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan

ROMA – La lettera del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è arrivata a Bruxelles e, come promesso, è stata pubblicata sul sito del Ministero.

LETTERA – L’Italia annuncia un pacchetto di misure per ridurre in modo strutturale di 0,3 punti il deficit nel 2015. L’intervento è pari a 4,5 miliardi: 3,3 miliardi presi dal fondo per la riduzione delle tasse; 0,5 miliardi dai fondi per i cofinanziamenti Ue; 0,73 miliardi da un’estensione del regime del reverse charge Iva.

COMMISSIONE UE – Conciliante, almeno all’apparenza, la prima reazione della Commissione europea. Il portavoce del commissario Katainen ha espresso «favore verso la collaborazione costruttiva dell’Italia» e ha fatto sapere che la «consultazione è ancora in corso» e che «mercoledì saranno pubblicate le analisi solo di quei Paesi con serie deviazioni» dalle regole.

PADOAN – Padoan giustifica l’atteggiamento dell’Italia con l’esigenza che il nostro paese deve evitare «a ogni costo» di precipitare nel quarto anno di recessione consecutivo.E sottolinea che il pacchetto di misure proposte «porterà l’aggiustamento strutturale a oltre lo 0,3% del Pil nel 2015, migliorando il cammino verso l’obiettivo di bilancio a medio termine».

ECONOMIA – Ma al ministro sta a cuore soprattutto sottolineare che «l’economia italiana sta attraversando una delle più severe e lunghe recessioni della sua storia. L’economia», osserva l’inquilino di via XX settembre, «è ora nel suo terzo anno di recessione e c’è un serio rischio di deflazione – o di un prolungato periodo di inflazione molto bassa – e di stagnazione. Un quarto anno di recessione deve essere evitato con tutti i mezzi, in caso contrario sarebbe estremamente problematico risollevare il Paese da questa situazione economica» e sarebbe ancora più duro mantenere la sostenibilità del debito.

Attendiamo fiduciosi la risposta ufficiale di Bruxelles, sperando di non essere inclusi nel gruppo dei paesi giudicati dall’Ue ‘con serie deviazioni’, per i quali il futuro si preannuncia denso d’incognite. Ma sembra che, almeno per questa volta, dovremmo averla fatta franca.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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