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La polizia indaga vagliando le immagini della videosorveglianza

Arezzo: extracomunitari con pensione sociale. Ma erano sempre all’estero: sottratti all’Inps 450 mila euro

Intervento della Volante di Polizia
I controlli della polizia hanno portato a scoprire 25 casi di indebita pensione sociale

MONTEVARCHI – Vivevano con regolarità nella loro patria, con soggiorni anche superiori a un anno, effettuando visite periodiche in Italia al massimo di due settimane. E tuttavia percepivano la pensione sociale di circa 500 euro al mese nel nostro Paese. Ma la legge italiana impone a chi percepisce la pensione sociale di dimorare stabilmente in Italia.

Si tratta di 25 casi accertati di altrettanti anziani extracomunitari, titolari di permesso di soggiorno, che sono stati scoperti dal commissariato di Montevarchi (Arezzo), dopo alcuni controlli.

Finora, spiega la polizia, l’indebito complessivo nei confronti dell’Inps che è stato accertato sfiora i 450.000 euro. Ma non viene escluso che il fenomeno sia maggiore. L’indagine ha preso il via alcuni mesi fa in seguito a controlli ordinari svolti dalla squadra amministrativa del commissariato sul rispetto delle norme sull’ingresso e il soggiorno in Italia da parte di alcuni extracomunitari.

È emerso così che alcuni immigrati, titolari di permesso di soggiorno con residenza nel Valdarno, che percepivano la pensione sociale di circa 500 euro al mese, erano all’estero per lunghi periodi, non dimoravano stabilmente in Italia come impone la normativa per la pensione sociale. E nessuno avrebbe comunicato le proprie assenze all’Inps.

Tra i casi evidenziati quelli di alcuni albanesi, tra anche coppie di coniugi entrambi titolari del beneficio, che vivevano con regolarità nella loro patria, con soggiorni anche superiori a un anno, effettuando visite periodiche in Italia al massimo di due settimane. Nei loro confronti l’Inps ha già provveduto a sospendere o revocare il contributo assistenziale, attivando le procedure per la restituzione dei soldi mentre la polizia ha provveduto a denunciarli per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. In alcuni casi meno gravi applicata una sanzione amministrativa fino a un massimo di 8 mila euro.

 

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