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Musica Livorno: l’omaggio di Bobo Rondelli per Piero Ciampi

Piero Ciampi
Piero Ciampi

LIVORNO – Abitavano a 500 metri l’uno dall’altro senza saperlo, hanno 30 anni di differenza e lo stesso tono malinconico e dissacrante. Per una sera si sono ‘ritrovati’ sul palco del teatro Goldoni della loro Livorno per fare quel “viaggio nudo e crudo nella sofferenza umana” lungo un’ora e mezzo. Benvenuti nello spettacolo “Ciampi ve lo faccio vedere io’, l’omaggio che Bobo Rondelli ha fatto al cantautore scomparso nel 1980 nel concerto per la ventesima edizione del premio Ciampi.
Come promesso, Bobo ha mostrato al pubblico quell’artista che fu poeta maledetto, capace di raccontare gli addii struggenti e rabbiosi dell’amore, la sua Livorno in cui “ha lasciato il cuore” e la passione per il vino. Addosso una maglietta a righe, accanto il pianoforte di Fabio Marchiori e la tromba di Filippo Ceccarini, Rondelli ha scelto 17 canzoni di Pierolitaliano (cosi’ si firmo’ Ciampi nel primo disco). Da “Fino all’ultimo minuto” a “Sul porto di Livorno” passando per le canzoni piu’ ironiche come “Il merlo” e “Il vino”. E qui fedele a tanto maestro, prima di cantare ha bevuto vino rosso da una bottiglia, versando un goccetto sul palco (“per Piero”, ha detto). Non sono mancati classici come “Ha tutte le carte in regola”, “Io e te Maria”, “Tu no”.
Ma per fare la differenza l’uomo che ha battuto la testa (come l’ha immortalato il concittadino Paolo Virzi’ ha immortalato in un documentario) c’ha messo il suo stile fatto di battute sfacciate sul sesso, ironie sulle manie dei livornesi, frecciate politiche come quella su Renzi “che faceva meglio a vendere aspirapolveri”.
Gran finale con la targa che la giuria del premio Ciampi gli ha dedicato. Lui ha ricambiato con pezzi del suo repertorio tra cui la romantica Madame Sitri'”, piu’ una perla di malinconia scritta per la morte della madre. “Dammi la pace che io non ti diedi mai”, ha cantato. Forse Ciampi si sarebbe commosso e ci avrebbe bevuto su.

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