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Legge di stabilità: più di 4000 emendamenti. Il Governo ricorrerà alla fiducia

Ispirati dalle varie lobbies i partiti hanno presentato una “pioggia” di emendamenti alla legge di Stabilità, circa 4mila, che la commissione Bilancio della Camera inizierà a vagliare dalla prossima settimana. E non è una sorpresa se al primo posto c’è il partito del premier, Matteo Renzi, con le 1.034 richieste di modifica depositate targate Pd. La minoranza dem ha sempre detto che molte cose non le andavano a genio e dovevano essere cambiate. Si parte dall’Iva da portare al 4% anche per gli ebook, perché #unlibro è unlibro, come recita anche una campagna lanciata sui social. Si chiede poi il rafforzamento del bonus bebé per le famiglie meno abbienti. Ecobonus al 65% per tutto il 2015 anche per gli interventi antisismici. E poi cancellazione del taglio ai patronati, revisione delle norme sull’Irap per non penalizzare le Pmi, più fondi per la non autosufficienza e la Sla, e per la ricerca. E introduzione della “Local Tax”.

Molte proposte riguardano i temi più controversi della manovra, dalle tasse su Tfr e fondi pensione, alla richiesta di aumento dei fondi per i nuovi ammortizzatori sociali, nel quadro anche delle politiche del lavoro e del Jobs act. Anche questo provvedimento è all’esame della commissione Lavoro sempre a Montecitorio, e non è escluso che la commissione Bilancio debba dedicare tempo anche al vaglio degli emendamenti che saranno presentati alla delega lavoro. Le minoranze del Pd hanno chiesto di votare prima la legge di Stabilità, proprio per dare certezza di risorse alla riforma del mercato del lavoro.

Intanto arriva in commissione il primo emendamento del governo, quello preannunciato per ridurre il deficit di 4,5 miliardi come dagli accordi con la Ue, mentre il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, impegnato a Bruxelles con l’Ecofin, ha parlato di contatti «normali e costruttivi» con la nuova Commissione, che dovrà esaminare le manovre di tutti i Paesi membri. Vaglio slittato a fine mese, sottolinea il titolare di via XX Settembre, solo per «un fatto tecnico», per dare tempo ai commissari appena insediati di studiare i dossier.

Nonostante il preannunciato tetto a 500 emendamenti, su cui poi si andrà effettivamente al voto, i deputati non hanno rinunciato a chiedere una miriade di modifiche: dopo il Pd, il Movimento 5 Stelle ne ha presentati 643, Forza Italia 569, la Lega si è `limitata´ a quasi 400 (373) mentre Sel arriva a 266. Tanti anche gli emendamenti di Ncd (242), mentre Scelta Civica avanza 120 richieste, 108 da Fratelli d’Italia, 81 da Per l’Italia, una sessantina dalle minoranze linguistiche, un’altra sessantina dai socialisti, 30 dalle altre componenti del gruppo misto. Infine sono arrivati 53 emendamenti dalle varie commissioni coinvolte. Fassina, a margine di un’iniziativa di “Sinistradem”, ha detto che sono pronti «diversi» emendamenti delle minoranze Pd e verranno presentati la prossima settimana. Tra questi anche uno sull’innalzamento delle aliquote delle tasse di successione.

Dunque la discussione sulla legge di stabilità si preannuncia, come prevedibile, accesa e probabilmente il Governo dovrà poi ricorrere allo stratagemma del voto di fiducia per farla approvare nei tempi previsti. Quando lo faceva Berlusconi si gridava allo scandalo e il Presidente Napolitano si profondeva in moniti a tutela della democrazia. Adesso sembra tutto normale, il governo deve andare avanti per la sua strada senza alcun freno o opposizione. Ma quando si tornerà a una vera democrazia?


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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