Arezzo: gli abitanti di Badia Prataglia protestano davanti alla prefettura contro l’arrivo di 100 immigrati
AREZZO – Sono arrivati a decine ad Arezzo da Badia Prataglia, frazione di Poppi, per partecipare al sit-in mentre in paese negozi e attività sono rimasti chiusi per la serrata. E’ la protesta oggi del piccolo paese di montagna, nel Casentino, 785 abitanti di cui il 10% di origine straniera, per dire no all’arrivo dei profughi dopo che un hotel del paese ha dato la disponibilità ad accoglierne cento. Sono disposti all’accoglienza dei migranti, ma solo per un numero inferiore di persone, più congruo rispetto alla popolazione residente nel paese. Ad Arezzo il sit-in si è svolto davanti alla prefettura: gli abitanti di Badia Prataglia si sono portati anche dietro le chiavi dei negozi per consegnarle simbolicamente in prefettura. Tra i manifestanti anche alcuni residenti di origine albanese da tempo integrati nella piccola frazione. La protesta si è svolta senza problemi: esposti cartelli e mostrata una lettera scritta al prefetto da parte della Pro Loco che guida la rivolta, per spiegare le origini della manifestazione che “niente hanno a che fare con il razzismo ma che si riagganciano a un concetto civile di accoglienza e ospitalità”.
I partecipanti avrebbe voluto essere ascoltati dalla prefettura, ma i cancelli sono rimasti chiusi: per il 20 novembre è previsto, nella stessa sede, un incontro tra il prefetto e tutti i sindaci del Casentino, con all’ordine del giorno proprio l’arrivo dei profughi dal Mediterraneo, per i quali ancora non ci sono notizie certe.
C’era anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Giovanni Donzelli, per protestare contro l’arrivo di cento profughi a Badia Prataglia. “Per i residenti e i commercianti della zona – ha spiegato Donzelli – l’arrivo di tanti immigrati ha il sapore di un’invasione insostenibile, che rischia di mettere tutti in ginocchio, anche perché il paese vive di turismo grazie alla serenità che può garantire la montagna. Così vengono sconvolti gli equilibri sociali ed economici: chi ha pensato di inviare queste persone in una località così piccola vive completamente fuori della realtà”.

Riccardo
100 migranti in un paese di 800 abitanti? Complimenti! Ma cosa sta succedendo a questo Paese?