Betori: «Matteo Renzi? Un vento di novità di cui l’Italia aveva bisogno»
FIRENZE – Matteo Renzi? «Un vento di novità di cui l’Italia aveva bisogno». Lo ha detto stamani 19 dicembre l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, nel corso dei tradizionali auguri di Natale ai giornalisti. E aggiunge: «Spero gli sia data la possibilità di poter esprimere la carica di innovazione che è nella sua indole, con quel piglio fiorentino che noi capiamo bene e forse qualcuno, in Italia ed in Europa capisce di meno». Un po’ come Roberto Benigni, dice il presule, «che, a proposito del Beato Giovanni Paolo II lo chiamò Wojtylaccio, con un’espressione bonaria, tipica fiorentina, che qualcuno mal interpretò».
E restando a Benigni, Betori ha detto ai giornalisti di aver visto solo la prima puntata televisiva dei «Dieci Comandamenti» andata in onda lunedì scorso 15 dicembre. «Non ho trovato niente da dire da un punto di vista esegetico: deve aver fatto un lavoro immenso». Aggiungendo però che non è possibile pensare di poter trasferire il «metodo Benigni» ai sacerdoti: «Lui fa il suo lavoro, con le sue modalità che sono diverse dalle nostre. Certo può essere uno stimolo».
Il cardinale è poi intervenuto anche sul tema delle unioni civili. Nessuna preclusione nell’allargare i diritti a tutti «anzi, è una buona cosa soprattutto se accanto ai diritti si assumono anche i doveri». «Nel matrimonio – ha aggiunto – si assumono precisi doveri che in altre forme di convivenza non si assumono». L’importante «è che questi diritti non si prestino a confondere realtà che per loro natura sono diverse. È nocivo per la società e poi rispettiamo la Costituzione dove tutto e ben definito. Rispettiamola sempre».