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Crimini sessuali contro gli animali: dossier della Lega Antivivisezione

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FIRENZE – Siti internet, chat, gruppi, riviste e filmati, negozi che vendono articoli specializzati, annunci di scambisti di animali, viaggi all’estero in posti dove la zooerastia è legale o tollerata. E’ il mondo sommerso che emerge nel dossier ‘Crimini sessuali contro gli animali – caratteristiche, comportamento e profili di politica criminale’, scritto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav.

LEGA – La Lega Antivivisezione (LAV) ha promosso un’indagine conoscitiva, svolta dalle sue Guardie Zoofile, sui crimini sessuali contro gli animali. Le Guardie hanno visitato in incognito 20 ‘sex shop’ sparsi in tutta la Penisola, dove erano in vendita video ‘animal sex’ prodotti all’estero. In alcune sono state trovate riviste zoopornografiche in lingua italiana, prodotte in Italia alcuni anni fa, e tuttora in vendita: tre diverse riviste con svariati numeri ognuno piene zeppe di foto, descrizioni e racconti. Cani, gatti, pesci, cavalli, asini, cammelli, cervi, mucche, vitelli, antilopi, galline, oche, anatre, maiali, capre, pecore, conigli, serpenti, delfini: quasi nessun animale è al sicuro dagli abusi sessuali. Quando si tratta di soddisfare bisogni sessuali, sottolinea la Lav, “viene sviluppata una sconfinata fantasia e una crudele creatività. La gamma di atti sessuali con animali è infinita quanto perversa”.

STUDIO – Secondo uno studio condotto in Internet su 93 praticanti la zoofilia erotica (82 uomini e 11 donne con un’età media di 38 anni) più della metà degli intervistati ha dichiarato di essere più attratto agli animali che alle persone. ”Sarebbe un grossolano errore ridurre tutto allo stereotipo della cultura rurale o del soggetto emarginato con problemi mentali – continua Troiano -, in realtà le ricerche statunitensi hanno dimostrato che spesso si tratta di persone istruite, professionisti o comunque con una solida posizione sociale”.

MALTRATTAMENTO – Troiano ricorda inoltre che ogni abuso su animali di natura sessuale integra il reato di maltrattamento di animali. Siamo convinti però – conclude – che, vista la complessità del fenomeno e i vari aspetti che coinvolge, sia necessaria un’articolata rivisitazione della questione anche sotto il profilo della tutela penale e una giusta collocazione del precetto in seno al codice penale prevedendo apposite disposizioni punite con la reclusione e la multa.

Ricordando che alcuni reati come il furto semplice, la violenza privata ecc., che sono particolarmente sentiti dalla popolazione, sono stati in pratica depenalizzati, non so quante probabilità di accoglimento abbia la proposta volta a punire più gravemente questo tipo di reati. Ma in un Paese strano come l’Italia non è detta l’ultima parola.

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