Maltrattamenti sugli animali: saranno ancora perseguiti. Non rientrano fra i reati depenalizzati

ROMA – Fra le molte preoccupazioni espresse in seguito alla depenalizzazione di una serie di reati, decisa recentemente dal Governo, oltre alla possibile non punibilità di furti, violenze private ecc.. alcuni animalisti temevano che questo regime potesse estendersi anche ai reati di maltrattamento di animali. Il ministero della Giustizia ha però chiarito che il meccanismo previsto nel decreto legislativo sulla non punibilità dei reati più lievi «non può riguardare i reati di maltrattamenti di animali».
Per questo «la specificità di questi reati sarà tenuta in considerazione nel testo finale del provvedimento all’esito dei pareri espressi dalla Camera e dal Senato a cui è stato trasmesso lo schema di decreto approvato dal Cdm». Il Ministero ricorda che lo schema di «decreto legislativo recante disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto ha come presupposto la possibilità che la vittima si opponga all’archiviazione stessa del reato proposta dal pubblico ministero».
Nonostante le assicurazioni resta il problema dell’interpretazione della prima frase: c’è il rischio che maltrattare gli animali possa rientrare tra i reati non più punibili, anche se il chiarimento del ministero di Giustizia sembra allontanare questa ipotesi. Attendiamo comunque, come annunciato dal Ministero, che anche di questo problema si tenga conto nella stesura finale del provvedimento.
