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Economia: il Senato esamina il salario minimo garantito. Ma servono 15-17 miliardi l’anno. Chi paga?

Manifestazione a favore del reddito minimo
Manifestazione a favore del reddito minimo

ROMA – Reddito minimo, reddito di cittadinanza, sostegno al reddito: modi diversi per intendere la stessa cosa, un reddito minimo garantito che consenta a tutti, lavoratori o meno, di non vivere al di sotto di una definita soglia di povertà. Ma i dubbi,su un provvedimento simile, sono molti: a partire dal fatto che sarebbe una sorta di panacea non solo per chi non trova lavoro, ma anche per chi non lo vuol trovare. Una sorta di pensione anticipata senza aver versato contributi? In sostanza sì: con ripercussioni insostenibili per un Paese che ha una disoccupazione giovanile al 43%. Non basta: una misura simile  potrebbe anche servire da paravento a chi ha redditi nascosti: per esempio gli evasori che potrebbero beffare lo Stato due volte. In ogni caso non potrà mai essere un reddito garantito a vita.

ITALIA – In tanti Paesi il reddito minimo funziona ed ha ricadute positive a livello sociale. In Italia,  in Parlamento, giacciono da tempo due progetti di legge targati rispettivamente M5S e Sel, che individuano la soglia in 600 euro netti per una persona, 1.000 euro per una famiglia di due persone, 1.300 per tre persone e così via. Le coperture, secondo la proposta M5S, verrebbero dai tagli alle pensioni d’oro, tagli alla Difesa, tagli al finanziamento ai partiti, tassazione del gioco d’azzardo e dall’8 per mille di chi non decide a chi destinarlo. Questa misura non è stato inserita, come sembrava, né nel Jobs Act né nella legge di stabilità, quindi occorrerà varare un provvedimento specifico. 

COMMISSIONE – Ora la Commissione Lavoro del Senato è chiamata ad incardinare le due proposte. In Italia il costo di un reddito minimo di cittadinanza è stato quantificato in 15-17 miliardi, cifra molto alta, e davvero difficilmente reperibile se non tassando ancora tutti i cittadini, se si considera che per lo sgravio Irpef da 80 euro sono serviti circa 10 miliardi. I presentatori della proposta ritengono che si tratti di una soluzione positiva per l’economia in generale. Ma il risultato dell’operazione 80 euro è stato negativo per la ripresa dei consumi e positivo solo per Renzi e il Pd, che hanno fatto il pieno di voti alle ultime elezioni europee, subito dopo la concessione del bonus.

BENEFICI: L’applicazione di una tale politica eliminerebbe la povertà (ma con il rischio di far diventare poveri tanti italiani che sarebbero ancor più tartassati). Peraltro a metà degli anni ’70 un esperimento di questo tipo vide protagonista la città canadese di Dauphin, che per un breve periodo di tempo aiutò 1.000 famiglie in difficoltà attraverso l’assegnazione di un reddito garantito. L’esito fu positivo: la manovra pose fine alla povertà, e ci furono anche meno pazienti ricoverati in ospedale e maggiori casi di studenti che completarono gli studi. Ma nella situazione in cui si trova oggi l’Italia è dubbio che la collettività possa sopportare un peso aggiuntivo da 15-17 miliardi l’anno. 

I DUBBI: Ma non tutti approvano l’idea, più che altro per gli effetti che una tale misura avrebbe sulla produttività potenziale. La gente continuerà a lavorare se non ce ne sarà bisogno? E chi può avere la certezza che i cittadini spenderanno gli assegni statali sull’istruzione e sui beni alimentari e non su articoli non necessari? Ma soprattutto l’Italia rischierebbe di diventare una sorta di Bengodi, dove 

Vediamo nel dettaglio come funziona (e con quali importi) il reddito di cittadinanza nel resto d’Europa.

BELGIO: In Belgio è previsto un reddito di cittadinanza così distribuito: – 613 euro per persone sole; – 817 euro per coppie con o senza figli; – 957 euro per coppie con 1 figlio di 10 anni; – 1.161 per coppie con 2 figli sopra gli 8 e i 12 anni.

FRANCIA: In Francia è previsto un reddito di cittadinanza così distribuito: – 425 euro per le persone sole; – 638 euro per famiglie monoparentali con 1 figlio; – 765 euro per coppie con 1 figlio; – 893 euro per coppie con 2 figli.

DANIMARCA: In Danimarca è previsto un reddito di cittadinanza così distribuito:- 1.532 euro per le persone sole; – 1.912 euro per monogenitori con 1 figlio; – 3.172 per le coppie con 1 figlio; – 3.280 euro per le coppie con 2 figli.

IRLANDA: In Irlanda è previsto un reddito di cittadinanza così distribuito: – 645 euro per le persone sole; – 1.073 euro per le coppie senza figli; – 1.146 euro per le coppie con 1 figlio; -1.219 euro per le coppie con 2 figli.

GERMANIA: In Germania è previsto un reddito di cittadinanza così distribuito:- 345 euro per le persone sole; – 621 euro per le coppie senza figli; – 828 euro per le coppie con 1 figlio (10 anni); – 1.035 euro per le coppie con 2 figli (8 e 12 anni).

GRAN BRETAGNA: In Gran Bretagna è previsto un reddito di cittadinanza così distribuito: – 669 euro per gli individui dell’età minima di 25 anni; – 881 euro per le coppie senza figli; – 1.265 euro per le coppie con 1 figlio (10 anni); – 1.572 euro per le coppie con 2 figli (8 e 12 anni.

OLANDA: Nei Paesi Bassi esistono due tipi di sussidi. Si tratta di un regime francamente particolare e diverso dagli altri Stati Ue. Il primo sussidio è il Bijstand, un diritto individuale ed è rivolto al sostegno all’affitto, ai trasporti per gli studenti, all’accesso alla cultura. Il secondo è il Wik, un reddito destinato agli artisti per “permettere loro di avere tempo di fare arte”. Entrambi si aggirano sui 500 euro.

NORVEGIA: Il  “reddito di esistenza” è erogato a titolo individuale a chiunque senza condizione di età. Ammonta a circa 500 euro.

NIENTE SUSSIDIO: In Italia, Grecia, Ungheria non vi è alcuna legge che regoli il reddito minimo garantito. In Spagna e Portogallo è stato avviato un dibattito nazionale che sta portando all’istituzione di una forma di reddito sociale.

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