
La Fondazione Zeffirelli in San Firenze: il ministro Franceschini e il sindaco Nardella s’impegnano con il Maestro. Anche a trovare i soldi

FIRENZE – «Finalmente è stato fatto un passo concreto per allestire la Fondazione Zeffirelli nel posto più idoneo: cioè nell’ex tribunale di piazza San Firenze. Il museo Carnielo di piazza Savonarola era troppo piccolo per il mio progetto. Sia il ministro Dario Franceschini, che ha organizzato l’incontro di oggi, 8 gennaio, al Mibac, sia il sindaco, Dario Nardella, mi hanno assicurato che il mio progetto sarà realizzato. Si sono impegnati anche a trovare i soldi…».
Al telefono, Franco Zeffirelli è raggiante. Smania dalla voglia di venire a Firenze per fare un sopalluogo. La data? Un giorno della prossima settimana. Intanto gongola perchè governo e comune di Firenze si sono impegnati formalmente con lui. Forse anche per sventare un pericolo: la concorrenza di Londra. Che, come anticipato da FirenzePost, si è dichiarata pronta a offrire una sede prestigiosa per l’eredità del Maestro. Che sarebbe anche potuto diventare il responsabile, o meglio il testimonial del Regno Unito per l’arte e la cultura. Un’offertona: dietro alla quale, ora si può dire, ci sarebbe addirittura Sua Maestà la regina Elisabetta, da sempre ammirata dall’opera di Zeffirelli: tanto da insignirlo, dieci anni fa, del titolo di baronetto. Ma, come dice lui, “l’Italia s’è desta”. Nel senso che governanti e amministratori si sono resi conto del rischio che il nostro Paese, ora, stava correndo: cioè perdere un patrimonio immenso, e unico, costituito da tutto quello che il Maestro ha saputo mettere insieme – nel teatro, nel cinema, nella musica – in oltre sessant’anni di lavoro. Per rispondere positivamente, Nardella ha chiesto l’aiuto al governo (su suggerimento di Renzi?) coinvolgendo il ministro Franceschini. La Fondazione Zeffirelli non sarà, e non poteva essere, solo una questione fiorentina, ma nazionale. Per questo era necessario un coinvolgimento romano.
Ma sarebbe riduttivo dire che il palazzo di piazza San Firenze sarà soltanto un museo che ogni appassionato, o aspirante regista e scenografo, vorrà e dovrà vedere: conterrà anche la scuola dell’arte dello spettacolo, alla quale il Maestro, 92 anni il 12 febbraio, finchè potrà, cercherà di dare il suo contributo insieme a colei che è stata designata come direttrice: Caterina Cecchi D’Amico, la figlia di Suso, collega e amica da una vita di Zeffirelli. Non basta: ci sarà anche la scuola di musica, con la sala concerto dove c’era l’aula più grande del vecchio tribunale. Sì, perché il palazzo, a un passo da piazza della Signoria e dagli Uffizi, diventerà tutto Fondazione Zeffirelli, a parte la bellissima chiesa di San Filippo Neri, sicuramente impreziosita dalla contiguità con nuovo, simile gioiello d’arte e cultura.
Abbastanza esplicito, Nardella, nella dichiarazione apparsa in serata sul sito di Palazzo Vecchio: «Nel corso dell’incontro abbiamo esaminato la proposta del Maestro in merito alla sede del centro culturale espositivo e di formazione a lui intitolato, che avrà, tra le altre finalità, quella di gestire e valorizzare il suo straordinario patrimonio artistico lasciato alla città di Firenze. Abbiamo convenuto con il ministro e il Maestro di provvedere ad un rapido studio di fattibilità su quest’ultima ipotesi, sulla base di un’apposita proposta che sarà presto formalizzata dal Maestro e con impegno economico, sia delle diverse istituzioni pubbliche coinvolte che di eventuali soggetti privati. Per quanto riguarda la Casa Carnielo, resta ancora la destinazione prescelta, che sarà modificata nel caso di esito positivo del piano di fattibilità. La sua eventuale diversa destinazione non sarebbe in ogni caso compromessa dai lavori di ristrutturazione e restauro già operati, in quanto manterrebbe una finalità di valorizzazione e promozione culturale ed educativa, così come previsto dal lascito testamentario del Carnielo».
Quando si comincia? Il sindaco non l’ha detto. Ci sono pratiche da sbrigare, certo. Eppoi bisogna trovare i soldi. Quanti? Secondo una stima approssimativa, servirebbero 3-5 milioni. Perché il vecchio tribunale va ristrutturato completamente. Dove trovarli? Palazzo Vecchio, con l’aiuto del ministro Franceschini, cercherà sponsor che avranno un gran ritorno d’immagine. I tempi, dunque, non possono essere ancora certi: anche per questo Zeffirelli ha preteso che si faccia un trust familiare dell’eredità. Non significa, come aveva detto alcuni giorni fa l’ex assessore (e ora senatrice) Rosa Maria Di Giorgi, che la proprietà resterà agli eredi. Lo stesso Maestro ha spiegato che si tratta solo di una cautela: per evitare che il progetti si fermi e che tutto, magari, resti chiuso negli scatoloni. Se governo e comune dovessero fare passi indietro, allora sì che la famiglia potrebbe impedire lo scempio. Ma lui ci tiene a sottolineare la sua vera soddisfazione: lasciare quello che ha fatto a Firenze. Alla sua Firenze. Perché lo custodisca e lo sappia mostrare al mondo.
