Torre di Pisa, un metal detector agli ingressi: lo ha chiesto il prefetto Visconti
PISA – È stato formalmente chiesto, da oggi 12 gennaio, all’Opera Primaziale pisana di installare un metal detector per gli accessi alla Torre pendente. La mossa è del neo-prefetto di Pisa, Attilio Visconti, e fa seguito al rafforzamento delle misure di sicurezza dopo la strage di Parigi, al settimanale Charlie Hebdo (12 morti), per mano di un commando di terroristi di matrice islamica, e le minacce di cui sembrerebbe essere oggetto anche l’Italia.
«Abbiamo chiesto all’Opera Primaziale pisana – ha spiegato il prefetto Visconti, insediatosi appena una settimana fa, il 5 gennaio – di predisporre un piano di fattibilità per installare un metal detector presso gli accessi alla Torre pendente e sono certo che riceveremo una risposta in tempi ragionevoli».
Al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è tenuto stamani, Visconti ha quindi riferito di aver chiesto alle forze dell’ordine «quante più energie possibili da impiegare nell’attività info-investigativa nei confronti di ambienti più sensibili a determinate sollecitazioni».
Nel corso della riunione il questore Gianfranco Bernabei ha elencato anche i luoghi maggiormente a rischio perché ritenuti «obiettivi sensibili», ha riferito ancora il prefetto. «Sono la Torre, la sinagoga, l’aeroporto e la base americana di Camp Darby. Tutti saranno adeguatamente vigilati da pattuglie dinamiche, con passaggi che abbiamo reso più frequenti ed effettuati da agenti che indosseranno giubbotti antiproiettile. Non ci sono tuttavia particolari allarmi, ma – ha concluso – vogliamo garantire comunque la massima vigilanza e un’adeguata prevenzione». Del resto è di questi ultimi giorni la pubblicazione di un video su YouTube con minacce all’Occidente in cui compaiono come sfondo anche immagini di Pisa e che, apparentemente attribuibile allo Stato Islamico (Isis), non è stato però ritenuto attendibile.