Visco: l’economia illegale in Italia toglie il 10% del Pil (16 miliardi di euro)

ROMA – L’economia illegale in Italia potrebbe pesare per oltre il 10% del PIL. E’ quanto ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, citando le stime sulla quantità di moneta in circolazione. Il banchiere (indicato fra i papabili per diventare Capo dello Stato) durante un’audizione davanti alla Commissione antimafia, ha precisato che “una maggiore densità criminale fa salire il costo del credito per le imprese e induce una maggiore richiesta di garanzie da parte delle banche con potenziali aspetti negativi su investimenti e crescita”.
Senza criminalità +16 miliardi di investimenti esteri. Se le istituzioni italiane fossero state qualitativamente simili a quelle dell’area Euro, tra il 2006 ed il 2012 gli investimenti esteri sarebbero stati il 15% in più (appunto quasi 16 miliardi) rispetto agli investimenti effettivi nel periodo. “La criminalità – ha sottolineato il governatore – ha un effetto negativo sugli investimenti in generale e quelli diretti dall’estero in particolare”. ”Anomalie” in bonifici verso paradisi fiscali. I flussi finanziari tra l’Italia e il resto del mondo mostrano posizioni potenzialmente “anomale”, ha detto Visco, spiegando che in particolare, i flussi indirizzati verso i cosiddetti “paradisi fiscali” sono di circa il 36% più elevati di quelli verso gli altri Paesi esteri.
