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Fiorentina: la Roma si aggrappa al pari (1-1). Gol di Gomez e ingenuità di Basanta sulla rete di Ljajic. Pagelle

La deviazione vincente di Gomez su tiro di Pizarro: è il gol della Fiorentina
La deviazione vincente di Gomez su tiro di Pizarro: è il gol della Fiorentina (foto Giacomo Morini)

FIRENZE – Peccato. Perchè un errore clamoroso di Basanta nei primi minuti della ripresa ha spianato la strada al pareggio di Ljajic. E la Fiorentina, protagonista di un gran primo tempo ingioiellato dal gol di Gomez, si è dovuta accontentare di un punto. Misera cosa se confrontata con la gran mole di gioco espressa. E’ vero che nella ripresa i viola sono apparsi meno brillanti e in alcuni momenti addirittura impacciati, ma è altrettanto vero che nell’arco dei 90’ la Fiorentina ha fatto nvedere assai di più Mancando soprattutto là, sotto rete, dove nessuno si prende la responsabilità di tirare. O se lo fa finisce per far partire conclusioni scontate e troppo spesso … murate. Gomez? Non male. Ha messo il piede al momento giusto, su un tiro da lontano di Pizarro, deviando il pallone di quel tanto sufficiente per battere De Sanctis. Si è anche dato da fare più del solito: per esempio facendo velo a Pasqual, in area, sul quale si è precipitato come un toro infuriato Holebas Josè, un greco robusto e sbrigativo. Rigore? E’ sembrato di sì. Ma l’arbitro Banti si è ben guardato dal puntare il dito sul dischetto. Serata brutta, la sua. Ha invertito molte punizioni (a favore della Roma) e ha graziato spesso i giallorossi che avrebbero meritato diversi cartellini gialli. Invece ha ammonito Cuadrado proprio negli ultimi istanti di gara. Ammonito anche éizarro che salterà la trasferta di sabato (ore 18) a Genova con i rossoblu di Gasperini. E allora? Due punti perduti? In teoria sì. Intendiamoci, pareggiare con la Roma non è disonorevole, ma la Fiorentina di questo periodo, che gioca tanto ed è capace di mettere alle corde chiunque, avrebbe anche potuto vincere. Montella, in settimana, dovrà insegnare ai giocatori come comportarsi sotto porta. Bisogna tirare convinti, non cominciare a tremare quando si presenta l’occasione buona. La Roma? Ha rimediato un punto. Che non le serve a molto perché la Juve è lontana, sette punti davanti. La Fiorentina? Se avesse vinto sarebbe stata pienamente in corsa per la Champions. Ora dovrà vincere a Genova per ricominciare a correre e a sognare.

BANTI – Non è proprio come contro la Juve, ma lo stadio ribolle di voglia di vincere. Reduce da tre vittorie consecutive (compresa quella in Coppa Italia che farà scendere i viola all’Olimpico, nei quarti, il 3 febbraio), la Fiorentina ci crede. Montella, abbracciato da Totti all’ingresso in campo, non cambia né uomini, né modulo. Porta in panchina Babacar ma anche Alino Diamanti. Non si sa mai. L’avvio è lento, di studio. Quindi è la Fiorentina a provarci con un affondo di Joaquin (3’). La difesa giallorossa chiude Gomez e respinge. Poi Cuadrado è l’autore del primo tiro della partita (4’). Poi entra in scena Totti: come teatrante. Gonzalo lo contrasta e lui si butta. L’arbitro Banti abbocca e assegna la punizione alla Roma. Così come, pochi istanti dopo, giudica senza peccato un’uscita di De Sanctis su Gomez. Rigore? Forse a parti invertite… Tutti abbiamo negli occhi l’aiutino (no, aiutone), cioè il erigore decisivo assegnato alla Roma contro l’Empoli, in Coppa, dall’arbitro Di Bello. Altra punizione alla Roma. Ma è la Fiorentina a fare la partita. Totti & c. non prendono l’iniziativa, stanno coperti, aspettano.

GOMEZ – Grido smorzato sulle labbra dei tifosi viola (14’) quando Gonzalo colpisce di testa vicino al palo alla sinistra di De Sanctis e De Rossi salva sulla linea di testa. La risposta è un’azione giallorossa conclusa con un tiro da fuori di Nainggolan parato senza difficoltà da Tatarusanu. Ma Giove Eupalla, come scriverebbe il grande Gianni Brera, non vuole inganni. Così la Fiorentina trova il gol (19’). In maniera avventurosa ma spettacolare: tiro di Pizarro da circa 25 metri. Tiro che diventa un assist per Gomez, che, appostato davanti a De Sanctis, tocca e mette dentro. Marione c’è. E’ tornato quello vero. E la Fiorentina potrebbe anche raddoppiare subito (21’) quando Gomez smorza bene di testa, in piena area, facendo velo per Pasqual sul quale frana Holebas Josè. Rigore nettissimo, sacrosanto. Ma non per Banti. Inaccettabile. Vergogna! Il Franchi ribolle ancora: stavolta di rabbia. Nonostante l’arbitro, e qualche passaggio difettoso, gigioneggiante, di Pizarro e Borja, la Fiorentina domina e mette alle corde la Roma. I viola fanno la partita, i giallorossi subiscono.De Rossi e Strootman non riescono ad arginare il gran lavoro del centrocampo viola. Strootman s’infortuna: lo sostituisce Pjanic. Nainggolan ricorre a calcetti e spintoni (in particolare sul povero Cuadrado) per conquistare qualche pallone. Strano comportamento: non da uno con le sue qualità!

TOTTI – Alla mezz’ora la Roma prova a scuotersi. Ma prima Tatarusanu (32’) para un colpo di testa di Yanga-Mbiwa, poi De Rossi manda fuori. La musica non cambia. Viola sempre pericolosi. Tomovic (38’) calcia a rete da posizione angolata, però senza fortuna. Totti si accorge dei problemi dei suoi compagni e, nonostante le 38 primavere, prova a tornare indietro di una quindicina di metri per dare una mano al malmesso centrocampo. Brividi per qualche altro appoggio impreciso di Pizarro, che però, va detto, è il maestro concertatore e direttore d’orchestra el gioco della Fiorentina. Se evitasse d’impiastricciarsi su palloni facili facili, sarebbe pressoché perfetto. Biorja (46’) entra in area, la mette al centrro per Gomez anticipato alla meglio, arriva Mati che tira ma uno stinco giallorosso devia. Angolo. E fine del primo tempo. Buona Fiorentina, molto buona. Peccato quel Banti, un arbitro che non ha fischiato, o invertito in favore romanista, non poche punizioni.

LJAJIC – In avvio di ripresa, Totti cerca di dare la scossa. Lancia Iturbe che nel primo tempo si era visto poco. E non è un fuoco di paglia. Basanta si lascia scappare come un dilettante Iturbe (4’) che la mette al centro per Ljajic. Frittata! L’ex viola la spinge in rete. Indisturbato. Pareggio. Ahi, Fiorentina. Un bel primo tempo, con vantaggio meritatissimo, sciupato in pochi minuti. Che cos’è successo? Montella, nero come la pece, impartisce nuovi ordini. Ma i viola sono in difficoltà. Tatarusanu (10’) compie un mezzo miracolo respingendo su Iturbe. De Rossi domina a metà campo e Ljajic è arretrato di una decina di metri per sostenere la manovra giallorossa. Che ora appare ben impostata e continua. La Fiorentina soffre, ma riesce a scuotersi. Borja riprende il suo passo, Joaquin gli fa da sponda. Mati (18’) avrebbe un pallone d’oro al limite dell’area, ma lo manda altissimo. E Montella lo toglie. Giustamente perchè non gira e sembra confuso. Dentro Kurtic. Che sbaglia subito un facilissimo appoggio per Cuadrado. Spaesato (21’) quando potrebbe ripartire in contropiede. Riesce comunque a recuperare il pallone e a impostare l’attacco, ma in area nessuno vuol tirare: alla fine ci prova Kurtic ma viene colpisce la schiena di Yanga-Mbiwa. Il problema? I viola si trovano a disagio al momento del tiro. Mentre quelli della Roma ci provano, anche da lontano, risultando ben più pericolosi nelle conclusioni.

BABACAR – Montella toglie Pasqual (24’) e inserisce un suo pupillo: Marcos Alonso. Ljajic (27’) fa scorrere brividi sulle schiene dei tifosi viola, si libera bene al tiro ma il pallone è alto. E arriva il momento di Babacar (32’) che entra al posto di Gomez. Mario ha segnato e, onestamente, non si è mosso malissimo. Però Montella cerca di vincere la partita e prova anche questa mossa. Vediamo. Perché quello di Pasqual con Alonso non pare un cambio azzeccato. Lo spagnolo è straordinariamente impreciso nei traversoni in area. IL prolema? Quando arrivano nell’area giallorossa, i viola vengono presi da una gran paura di sbagliare. Appaiono titubanti, intimoriti, si liberano del pallone come se bruciasse. E non sono mai convinti quando tirano. Garcia sembra accontentarsi del pari: toglie brio in avanti per corazzarsi dietro. Infatti sostituisce Ljajic con Maicon. Ma rischia. Al termine di un’azione elaboratissima (anche troppo), Tomovic (43’) entra in area e tira: De Sanctis la mette in angolo. Sul rovesciamento di fronte Iturbe sarebbe in fuorigioco, ma Banti lo lascia concludere ugualmente. Sopra la traversa di pochi centimetri. Poi ammonisce ingiustamente Cuadrado e, un po’ prima della fine dei tre minuti di recupero, fischia la fine, interrompendo quella che avrebbe potuto essere l’ultima azione viola della partita.

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Bennucci

Sandro Bennucci

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