Firenze, Federcamping: il turismo all’aria aperta resiste al maltempo e alla crisi
FIRENZE – Al tempo libero non si può rinunciare. Al di là del mal tempo e della crisi il settore pare resistere. E infatti il cosiddetto «turismo all’aria aperta» in Toscana, per il 2014 ha registrato dei dati positivi. Ma non basta. Adesso saranno necessarie modifiche e revisioni delle tasse locali, della semplificazione delle procedure e revisione delle norme per eliminare la concorrenza sleale.
I campeggi e villaggi turistici della Toscana hanno superato con buoni risultati un anno, il 2014 pieno di difficoltà. Una congiuntura economica sfavorevole e una situazione climatica particolarmente caratterizzata da intense e prolungate piogge in primavera ed estate così come riporta il Rapporto annuale dell’Osservatorio Turismo Aria Aperta relativo al 2014 che è stato realizzato per conto di Faita Toscana. Tale rilevazione statistica, che anticipa di un anno i dati ufficiali Istat, riguarda uno dei settori più importanti, per non dire fondamentali, per l’economia della regione. Le strutture in Toscana sono 255, con 180mila posti letto, dieci milioni di pernottamenti annui e ottomila addetti tra diretti e indotto. Campeggi e villaggi rappresentano il 20 per cento del fatturato regionale nel comparto turismo, dato che supera il 50 per cento nelle province litoranee.
«In un anno non facile – spiega Giampiero Poggiali, presidente di Faita Federcamping Toscana – gli operatori di questo settore hanno saputo proseguire nella loro opera di rinnovamento e miglioramento delle strutture, riuscendo a intercettare la domanda sia interna sia straniera e consolidare così il fatturato in attesa di una vera stagione di ripresa. I segnali sono incoraggianti». La rilevazione dell’Osservatorio fa registrare inoltre per il 2014 una crescita del fatturato dell’1% e dei pernottamenti dello 0,5% rispetto al 2013. Un dato importante e che confortante gli operatori del settori e che fa ben sperare per una futura crescita economica. Il miglior risultato arriva da Grosseto, che segna un +3,7% per il fatturato e un +4% per i pernottamenti. Una crescita che è da attribuire in parti uguali alle presenze di turisti italiani e stranieri. Gli italiani, da una parte, più portati a scegliere mete balneari, mentre gli stranieri orientati verso le città d’arte. Tra i paesi stranieri di provenienza, Francia, Germania e Olanda continuano a rappresentare i principali bacini di attrazione, ma la sorpresa è rappresentata dalle nuove frontiere dell’est europeo (in particolare russi e polacchi) e persino da aree lontanissime come l’Australia.
Nel «turismo all’aria aperta» si registra inoltre una presenza sempre più forte, 35% di strutture fisse come bungalow o case mobili, nelle zone balneari, mentre tende e caravan prevalgono negli ambiti termali e nelle città d’arte sfiorando quota 80%. «Resta aperta la questione degli agricampeggi – aggiunge il presidente Poggiali – che rischia di stravolgere la nostra economia. Alla Regione Toscana chiediamo semplicemente di garantire eguali leggi per strutture analoghe, eliminando quegli ingiusti vantaggi normativi, burocratici e fiscali che si configurano come un indebito vantaggio per gli agriturismi che si dotano di aree simili ai campeggi. E’ il nodo principale delle nostre richieste, accanto alla necessità di procedere a una semplificazione normativa e alla semplificazione delle tasse locali, allineando le imposte per un’imprenditorialità stagionale alle tariffe residenziali e destinando le tasse di soggiorno a investimento nel settore del turismo».