Artigianato: stangata del governo alle aziende. La Cna insorge
FIRENZE – Cna in rivolta contro il provvedimento del governo contenuto nella legge di stabilità che riguarderà 80mila aziende artigiane in Toscana. L’estensione di reverse charge e split payment alle imprese di costruzione ed installazione impianti rischia – dicono – di mietere molte più vittime che la crisi. Sarebbe un problema di liquidità.
IVA La reverse charge, che in maniera meno affabulatrice potremmo chiamare inversione contabile, elimina la detrazione dell’Iva sugli acquisti. Lo scopo è evitare che stati esteri incassino l’Iva quando il fornitore è straniero e contrastare certi tipi di frodi. Con lo split payment, introdotto dal primo gennaio 2015, gli enti pubblici versano direttamente all’erario l’imposta sul valore aggiunto che è stata addebitata dai loro fornitori; a questi viene pagato il corrispettivo al netto dell’Iva. Lotta all’evasione, nelle intenzioni.
CNA Preoccupata Cna Toscana. Obbligando a fatturare senza Iva a debito – denuncia – si rischia di creare gravissimi problemi di liquidità alle imprese che operano nel settore dell’impiantistica e dell’edilizia e che lavorano con enti, amministrazioni pubbliche e con altre aziende. Per molte imprese artigiane si tratta di quote che arrivano anche al 90 per cento del fatturato. Secondo il direttore Saverio Paolieri: «Reverse charge e split payment sono stati introdotti per contrastare le evasioni Iva, un proposito che Cna condivide in pieno e senza riserve. Non è però accettabile che, per combattere pochi evasori, il governo abbia scelto di penalizzare migliaia di imprenditori onesti e corretti i quali, lavorando con gli enti pubblici nell’edilizia, nell’impiantistica, nelle pulizie ed in alcuni comparti della distribuzione organizzata, vedono maturare crediti Iva talmente alti che non è possibile compensare. Reverse charge e split payment impongono infatti una procedura burocratica onerosa e con tempi d’attesa troppo lunghi per il rimborso dei crediti Iva che legittimamente spettano alle imprese. Questa situazione rischia di far precipitare la già delicatissima situazione finanziaria delle aziende che operano in questi settori e aprire enormi, forse irrisolvibili, crisi di liquidità aziendale. Per questo motivo Cna chiede a governo e parlamento di intervenire immediatamente su tali problemi e a questo fine ha sollecitato i parlamentari eletti nella regione».