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Toscana, disabili: arriva l’assistente sessuale. Ci pensa la Regione

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FIRENZE – Non soltanto il via libera all’uso terapeutico della cannabis. Adesso dalla Toscana parte un’altra sfida sul fronte dei diritti: quella per la sessualità e l’affettività dei disabili. A sostenerla è Enzo Brogi, il consigliere regionale Pd che si è battuto per i farmaci a base di cannabis, che dal prossimo mese di aprile saranno prescrivibili anche dai medici di famiglia e prodotti all’Istituto farmaceutico militare.

Per quanto riguarda la questione conosciuta come «assistenza sessuale» Brogi ha promosso un documento in cui impegna la giunta ad affrontare il problema e immagina come e chi possa offrire questo genere di servizio.

«Penso più a un’accarezzatrice, o ad un accarezzatore, anziché ad un ‘assistente sessuale’ tout-court – spiega Brogi – . Penso a qualcuno che sia in grado di assicurare non solo sesso, ma che abbia soprattutto una funzione psicologica e umana, che sappia costruire un rapporto con il paziente e con le famiglie di disabili fisici e psichici, entrambi con esigenze anche sessuali talvolta diverse».

Per fare tutto questo, spiega tuttavia Brogi, che ha all’attivo anche un forte impegno sui detenuti e sulla situazione carceraria, non può certo bastare un provvedimento regionale ma serve una legge nazionale il cui disegno c’è già, presentato dal senatore Pd Sergio Lo Giudice e che prevede un percorso formativo ad hoc per iniziare questa professione, il coordinamento e la promozione della normativa e l’istituzione di elenchi di assistenti a livello regionale. «Il percorso sarà lungo – non si nasconde Brogi – ma è quello giusto e va nella direzione di sollevare questa nuova professione dal rango della prostituzione».

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