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Scene di panico a bordo durante il naufragio della Concordia

Concordia: a carico di Schettino e Costa Crociere un risarcimento di 12,3 milioni di euro ai naufraghi

La fuga dei passeggeri dalla Concordia che stava affondando
La fuga dei passeggeri sulle scialuppe dalla Concordia che stava affondando

GROSSETO – I naufraghi della Concordia e l’equipaggio della nave, oltre ad alcuni enti e associazioni, dovranno ricevere in tutto dall’ex comandante Francesco Schettino e dalla compagnia Costa Crociere 12,3 milioni di euro a titolo di risarcimento per la tragedia che si consumò davanti all’Isola del Giglio nella notte fra il 13 e 14 gennaio 2012.

La cifra emerge dal dispositivo della sentenza letta ieri sera 12 febbraio dal giudice Giovanni Puliatti, che, insieme ai due giudici a latere Sergio Compagnucci e Marco Mezzaluna, ha condannato Schettino a 16 anni di carcere al termine del processo di primo grado a carico dell’ex comandante, unico imputato.

I passeggeri e l’equipaggio della Concordia dovranno essere risarciti con 4 milioni di provvisionali e quasi 2,8 milioni di danni definitivi, stabiliti dal tribunale. Agli enti, invece, Schettino e la Costa dovranno pagare complessivamente 5 milioni e 510 mila euro: ci sono la Regione Toscana, la provincia di Grosseto e il comune del Giglio, i ministeri dell’Ambiente, dell’Interno, delle Infrastrutture e della Difesa, il Dipartimento della Protezione Civile e la Presidenza del Consiglio. Risarcito anche l’Inail. Infine, 45mila euro complessivi verranno liquidati a 3 associazioni: Codacons, Confconsumatori e Wwf. Mentre per i danni indicati dal tribunale in via definitiva non sarà possibile impugnare al tribunale civile gli importi stabiliti, le provvisionali invece, oltre ad essere immediatamente eseguibili, aprono la strada a causa civili per la quantificazioni effettiva del danno.

«Quello che lascia perplessi sono i risarcimenti alle famiglie delle 32 vittime – è stato il commento, oggi, del presidente della Toscana, Enrico Rossi -: mi domando quanto valga la loro vita. Rispetto invece ai 300 mila euro di provvisionale alla Regione, lo considero un riconoscimento simbolico che accettiamo». «Da ora in poi, per quel che mi riguarda – ha concluso Rossi – basta parlare di Costa Concordia. Continueremo invece a parlare dell’Isola del Giglio e anche del porto di Piombino, su cui si annunciano sorprese positive».

Chi invece continuerà a parlare a lungo della Costa Concordia sarà proprio il suo ex comandante, Francesco Schettino. Ieri sera, parlando con i suoi legali, Schettino aveva ribadito con amarezza di voler combattere contro l’accusa, accolta dai giudici in sentenza, di aver abbandonato la nave: «Non sono un codardo» ha detto. E ora, fanno sapere i suoi avvocati, un «contributo di chiarezza» arriverà, secondo loro, dal libro che Schettino sta preparando e che sarà pubblicato a breve sulla tragedia del naufragio.

«Sono felice che la vicenda si sia conclusa con sentenza estremamente equilibrata. Il risarcimento è rispettosissimo della mia figura di vittima» ha dal canto suo dichiarato Domnica Cemortan, la giovane moldava in plancia della Concordia con Schettino la sera della tragedia. Cemortan ha ottenuto dalla Corte che le venga assegnato un risarcimento di 30 mila euro, contro i 100 mila che avevano chiesto i suoi legali. Schettino, secondo lei, «doveva avere più coraggio, fare di più per far emergere le responsabilità di Costa».

Oggi, via Twitter, è intervenuto sulla sentenza di condanna a Schettino anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: «Schettino ha pianto in aula: ‘Quel giorno sono morto anch’io’. Purtroppo no» ha scritto l’esponente politico.


Domenico Coviello

Giornalista

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