
Vino, per la Toscana un anno da record: export a quota 760 milioni di euro
FIRENZE – Anno da record il 2014 per il vino toscano. Si è tornati ai livelli da boom del 2009, in termini di produzione: sono stati infatti raggiunti i 2,8 milioni di ettolitri (di cui il 95% Dop e Igp), e la stima di chiusura dello scorso anno in termini di esportazioni è di 760 milioni di euro grazie al buon andamento dei mercati tradizionali ma anche all’allargamento a nuovi sbocchi internazionali.
I dati sono stati resi noti oggi 14 febbraio dall’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Salvadori insieme, tra gli altri, alla vicedirettrice di Toscana Promozione Silvia Burzagli, in occasione dell’avvio delle Anteprime di Toscana, la settimana in cui i territori del vino presentano le nuove annate vinicole. «La Toscana – ha detto l’assessore Salvadori – è un vero e proprio ‘gioiello enologico’ conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. La storia del vino toscano si perde nei secoli e la Toscana rappresenta un unicum di qualità e tradizione enologica impareggiabile a livello mondiale».
Il vino ha sottolineato Burzagli è «un testimonial sempre più apprezzato anche in paesi una volta molto lontani. Infatti se il nostro export rimane più o meno stabile sulle piazze storiche (Nord America e Europa) e nei cosiddetti paesi Bric, si iniziano a rilevare dei piccoli exploit in mercati ‘nuovi’ come Australia (+43,7%), Messico (+35%) o Corea del Sud (+109%). Si tratta di aree dove, sia in valore che in quantità, le esportazioni sono ancora contenute ma è comunque un segnale positivo».
Il successo dell’enologia toscana nel mondo è trainato, in primo luogo, dai vini Dop che rappresentano oltre il 70% dell’export regionale di vini in valore e che nei primi 9 mesi del 2014 (gennaio-settembre) hanno fatto registrare un incremento nelle esportazioni del 4,1% in termini di valore, attestandosi ampiamente sopra quota 382 milioni di euro, e del +0.7% in quantità. Aree di mercato principali per il vino toscano a denominazione d’origine sono l’Europa (176 milioni) e l’America settentrionale (162 milioni) con incrementi, rispettivamente, del 5,3% e del +3,6%.