Tasse sulla casa, Confcommercio denuncia: sono più che raddoppiate (+115,4%) in tutt’Italia negli ultimi quattro anni
ROMA – Nel corso degli ultimi vent’anni, il peso delle tasse locali sul Pil è più che raddoppiato: dal 2,9% del 1995 al 6,5% del 2014. Ogni famiglia, in media, sborsa 4200 euro l’anno. Nello stesso arco di tempo i tributi centrali sono passati dal 22,7% al 23,6% del Pil,facendo volare dal 42,2% al 43,8% la pressione fiscale complessiva.
È quanto risulta da uno studio di Confcommercio che segnala come solo nel 2014 l’aumento della tassazione abbia raggiunto il 14,7% sul 2013 giumgendo a 31,88 miliardi di euro. Quota che secondo l’ufficio studi, “non dovrebbe scendere nel 2015”.
CASA – I più tartassati sono i proprietari di case che, a partire dal 2011, si sono trovati di fronte a un’escalation. Le imposte hanno cambiato nome, ma non la sostanza: gli italiani nel 2014 hanno pagato 31,88 miliardi, un balzo del 115,4 per cento, rispetto al 2011. E la cifra non scenderà nel corso del 2015. Continuerà a correre pure la spesa pubblica, che nel 2014 è aumentata del 9,5% rispetto al 2007. Il 2015, inoltre, potrebbe riservare una brutta sorpresa: se dovessero scattare le clausole di salvaguardia contenute nella manovra le tasse nel prossimo triennio aumenterebbero di 72,7 miliardi.
COMUNI – I Comuni però si difendono, la colpa non è loro, ma evidentemente dello stato, come sempre. «L’aumento delle tasse locali è il risultato dei tagli ai trasferimenti da parte dello Stato», dice l’Anci, che in una nota rilancia l’appello al governo affinché «metta mano rapidamente alle questioni di finanza locale».
Quest’indagine smentisce un’altra favola del Governo. Complessivamente fra tasse statali e locali, i cittadini hanno visto aumentare il peso dell’imposizione, in barba alle dichiarazioni di Renzi, Boschi e c. che ci propinano continuamente il refrain: ‘abbiamo diminuito le tasse’. Ma le nostre tasche non se ne sono proprio accorte.