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Fiorentina irriconoscibile, strapazzata dalla Lazio: 4-0. Salah fuori ruolo. Montella sbaglia tutto. Pagelle

Lazio-Fiorentina 4-0, Milo Klose: autore di due gol
Lazio-Fiorentina 4-0, Milo Klose: autore di due gol

ROMA – Quattro schiaffi. Pesanti, brucianti e, diciamolo pure, imprevisti. La Fiorentina, grande contro Tottenham, Inter e Juve, diventa piccina piccina davanti a una Lazio straripante. Che segna quasi subito con Biglia e potrebbe raddoppiare e triplicare. Non ci riesce solo per la straordinaria reattività di Neto: che para tutto. In avvio di ripresa, i viola sembrano resuscitati. L’ingresso di Pizarro al posto di un disorientato Diamanti e quello di Gilardino per UIlicic illudono che possa arrivare il pareggio. Ma è solo un’impressione. Che sfuma quando Tonmovic sgambetta in area l’imprendibile Felipe Anderson. Rigore e raddoppio biancoceleste. Partita chiusa. Il terzo e il quarto gol di Klose sono solo un’aggiunta, dolorosissima, al bollettino di una disfatta. Dovuta a che cosa? Certo alle troppe partite nell’arco di pochi giorni. E anche agli infortuni a catena, compreso l’ultimo a Gomez, che hanno creato non pochi problemi davanti. Ma stavolta bisogna chiamare in causa anche Montella. Incredibile la sceklta, nel primo tempo, di far fare la punta pura a Salah. Il gioiello piovuto dal cielo con il mercato di gennaio, è stato schierato in una posizione non sua. In certi momenti quasi da centravanti boa. Del tutto fuori ruolo. E lui, che ama svariare per il campo, senza dare pyunti di riferimento agli avversari, è stato facile preda della difesa biancoceleste. Diamanti e Ilicic, fuori posto e inconcludenti, non hanno saputo far meglio. Difficile, in queste condizioni, sperare in una reazione nella ripresa, quando Montella si è finalmente deciso a inserire Gilardino arretrando Salah in una posizione più giusta. Soprattutto più sua. La Lazio, con Candreva e Felipe Anderson in serata felicissima, ha fatto faville. E ora raggiunge il Napoli al terzo posto, in odor di qualificazione per la Champions. A soli quattro punti dalla Roma, seconda. Quella Roma che, fra tre giorni, scenderà al Franchi per l’andata degli ottavi di finale dell’Europa League. Una partita che la Fiorentina, e Montella, non possono proprio sbagliare.

BIGLIA – Sassi contro due pullamn di tifosi della Fiorentina prima della partita. A Roma, purtroppo, succede spesso. Per fortuna i danni sarebbero limitati. Brutto episodio, comunque. Ce n’era bisogno? Ma parliamo di calcio. Dicendo che era tentato, Vincenzo Montella, a lasciare Salah in panchina, almeno in avvio di partita, per fare posto a Gilardino. Poi deve averci ripensato: l’egiziano gioca, insieme a Diamanti e Ilicic. A metà campo, invece, nuova rinuncia a Pizarro. E’ Badelj a fare il direttore d’orchestra. In difesa Tomovic, Savic e Basanta. E sono proprio loro, insieme a Neto, a dover stringere i denti dalla rabbia dopo appena 6’, quando la Lazio va in vantaggio. Dopo un paio di azioni rapide dei biancazzurri, Biglia raccoglie il pallone mal respinto da Tomovic di testa, calcia bene di collo esterno destro, da circa 25 metri, e mette il pallone nell’angolino basso, a sinistra, dove Neto non può arrivare. Fiorentina stordita come un pugile suonato. E rischia la botta del kappaò dopo due minuti. Fortuna vuole che Neto, stavolta, riesca a respingere alla meglio la conclusione di Klose, solo davanti a lui. Non basta ancora: servito da Candreva (11’), Felipe Anderson spara a rete ma trova di nuovo Neto, pronto e reattivo. No, non basta ancora: Anderson (12’) non demorde e ci riprova. Neto si oppone: e ribatte con successo. Però l’attacco della Lazio assomiglia a una tempesta travolgente. I viola cercano di tappare le falle alla meglio. Il problema? Difficile potersi allungare. Lassù, davanti, c’è solo Salah che gioca da punta pura. Sbagliato. Per due motivi. Primo: l’egiziano è tutt’altro che un centravanti boa. Secondo: Salah non deve star fermo ad aspettare il pallone, la sua spec ialità è quella di vagare per il campo, per sorprendere gli avversari, senza dar loro nessun punto di riferimento. Così non va proprio.

ILICIC – Per oltre venti minuti la Fiorentina soffre e, quasi, non reagisce. Diamanti e Ilicic si scambiano inutilmente di ruolo: sembrano svagati, fuori fase: praticamente irriconoscibili. Mati Fernandez e Badelj corrono spesso a vuoto. Il bell’orologio sincronizzato di Montella dov’è finito? Candreva, Basta e Felipe Anderson affondano a piacimento. Ed è sempre Anderson (31’) a provarci: ma il suo tiro è troppo lento e prevedibile per impensierire Neto. Che, appena un minuto dopo, compie un vero miracolo deviando sul palo un’altra gran conclusione di Biglia. La Fiorentina trema e la Lazio si dispera: tutta quella mole di gioco non frutta nulla. Pioli perché ha paura dell’implacabile legge del calcio: se sbagli troppo alla fine sei punito. Ed è proprio a quella legge, non scritta ma di solito efficace, che Montella e la Fiorentina si appellano. Ma se l’allenatore non decide di cambiare qualcosa in fretta, sarà davvero difficile raddrizzare questa partita. Salah, s’è detto, vaga in una zona non sua: controllabile e prevedibile. Nemmeno lontano parente di quello che ha fatto impazzire madama Juve. Fortuna che il calvario finisce: non c’è nemmeno il recupero. Montella, negli spogliatoi, avrà il suo daffare. E infatti l’allenatore viola dà subito una registrata alla squadra: fuori Diamanti, inconcludente e fuori posto e dentro Pizarro. Il tentativo? Rimettere in moto una formazione che stava andando a scartamento ridotto. Sostituzione anche nella Lazio: esce Mauricio che avverte uno strano mal i testa. Al suo posto Novaretti.

RIGORE – Dopo sette minuti del secondo tempo, Montella fa un’altra mossa attesa: l’inserimento di Gilardino al posto di un inguardabile Ilicic. Viola che costruiscono subito un’azione vera: Pasqual da sinistra, pallone per Salah, in area laziale. Che serve Badelj in posizione centrale, fuori area. La posizione è ottima ma la conclusion del centrocampista è nettamente fuori. Peccato. La Lazio prova ad alleggerire la pressione della Fiorentina con una discesa di Candreva: il cross al centro è preda di Neto. Poi è lo steso Candreva a crossare: Savic, di testa, incorna pericolosamente in angolo. Facendo tremare Neto e i tifosi viola. Che si disperano (19’) quando Tomovic sgambetta in area, platealmente, Felipe Anderson. Rigore netto. Batte Candreva: gol. Il laziale si leva la maglia: ammonito. E ora? La grande Fiorentina sembra ridiventata piccina, piccina. Colpa di Montella? Questa volta l’allenatore ha letto male la partita. La dimostrazione arriva al 30’, quando una ripartenza laziale, protagonista il solito Candreva, permette a Klose, di testa in tuffo, di approfittare di una corta respinta di Neto per metterla ancora dentro. Tre a zero. Brutto kappaò. Ultima sostituzione fra i viola: fuori Badelj, sofferente, in campo Joaquin. Ma ormai la frittatona è fatta. Non meraviglia che al 40’ arrivi addirittura il quarto gol della Lazio. Doppietta di Klose. Bello scatta di Keita che tira: respinge Neto. Riprende Klose: Neto para di nuovo, ma il tedesco è lì e non perdona: giol. Quattro a zerio. Punizione durissima per la Fiorentina. Ahi, Montella. Ora, per risollevarsi, serve la super partita contro la Roma, giovedì, in Europa League.

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Sandro Bennucci

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