
Governo, scuola: ecco la riforma varata dal Consiglio dei ministri

ROMA – Il premier Matteo Renzi, al termine del Consiglio dei Ministri, ha illustrato le linee guida della riforma della scuola in 10 slides, sottolineandone i punti fondamentali. Affermando: «Addio alle classi pollaio e trasparenza nella scelta dei docenti, che saranno scelti dal preside attraverso un albo apposito».
Questi i pilastri del ddl “buona scuola”, approvato in serata dal Consiglio dei ministri. «Una riforma che – assicura il premier Matteo Renzi in conferenza stampa – mette al centro lo studente e i suoi sogni di essere anzitutto un cittadino».
Quanto alle assunzioni, Renzi ha precisato che 100mila precari della scuola verranno assunti alla fine del percorso legislativo, mentre i 23mila della materna verranno assunti, ma più in là.
Massima attenzione al merito e alla trasparenza. «Il preside – spiega il premier – sceglierà gli insegnanti dentro un albo e individua la persona più adatta senza automatismi». E aggiunge: «Le scuole metteranno on line i curricula dei professori e i bilanci delle scuole. Non bisogna aver paura della trasparenza».
Le risorse messe in campo dal 2016 ammontano a 200 milioni: «Abbiamo scelto di mantenere gli scatti di anzianità per i professori – chiarisce – ma con una cifra aggiuntiva sul merito. Le modalità su cui ciascuna scuola premierà saranno decise dal preside». Ogni professore, inoltre, avrà a disposizione ogni anno «una somma di 500 euro per spese di natura culturale, un libro per approfondire o andare a teatro». «La scelta dell’organico funzionale – ha chiarito infine il premier – consentirà anche di superare il meccanismo delle classi pollaio».
Il premier ha anche sottolineato l’importanza dell’inglese e di una qualificata educazione motoria fin dalle elementari: «Alla scuola elementare abbiamo bisogno di dare insegnamenti non appiccicaticci. L’inglese fin dalla scuola elementare deve essere parlato in maniera perfetta. Anche l’educazione motoria non deve essere un’ora di svago, ma deve essere educazione alla qualità del vivere il rapporto con il corpo. E deve essere uno strumento di specializzazione delle persone con disabilità».
Adesso la palla passa al Parlamento: «Abbiamo fatto un grandissimo lavoro sulla scuola, il lavoro piu’ importante che il Consiglio dei ministri doveva fare. Ora consegneremo il ddl al Parlamento e chiederemo di fare il prima possibile. Il Parlamento riuscirà entro il primo settembre ad approvare il provvedimento».
