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Riforma delle forze dell’ordine: sparisce solo la Forestale (assorbita nella Polizia di Stato)

guardia forestale
guardia forestale

La riforma della Pubblica Amministrazione, auspice il ministro Madia, fa i primi passi, con l’approvazione in commissione Affari Costituzionali di alcuni dei punti caldi, fra gli altri l’inclusione della Forestale negli altri Corpi di Polizia. Sul tavolo restano altri temi delicati, dallo spostamento di competenze e risorse all’Inps per le visite fiscali alla semplificazione dei procedimenti che portano al licenziamento, passando per il taglio alle camere di commercio.

DIRIGENZA – Si punta a finire l’esame in commissione in settimana, ma in Aula il provvedimento arriverà a fine marzo con l’obiettivo di chiudere al Senato prima di Pasqua. Lo scoglio maggiore che resta da affrontare in commissione è di certo la riforma della dirigenza, con molti senatori che annunciano battaglia su alcuni nodi (in primis l’abolizione della figura del segretario comunale), altre questioni invece saranno affrontate in Aula, dove si dovrebbe trovare una soluzione per la polizia provinciale, ad oggi, per problemi di copertura finanziaria, esclusa dalla fusione all’interno dei corpi statali.

Per ora, stando all’emendamento del relatore passato in commissione, si parla solo di «eventuale» assorbimento della Forestale negli altri Corpi (probabilmente nella Polizia), con le funzioni di tutela ambientale e alimentare che resterebbero intatte. Questa soluzione era stata anticipata da numerose dichiarazioni del premier Matteo Renzi e del ministro della P.A, Marianna Madia. Da cinque corpi nazionali si passa quindi a quattro (restano Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Penitenziaria). Dopo i primi ambiziosi propositi e le dichiarazioni roboanti del premier, che sembrava voler ridurre addirittura a due le polizie, la montagna ha partorito il topolino e il Governo riuscirà a sacrificare soltanto il più debole, meno numeroso e meno sindacalizzato fra i Corpi di Polizia, accorpandolo probabilmente con la Polizia di Stato. Con risparmi francamente risibili.

Rimane invece da definire, come accennato, il destino della polizia provinciale, la quale, anche in seguito alla riforma Delrio, dovrà essere in qualche modo riorganizzata. Ma visto che il trasferimento del personale delle Province è in alto mare, anche la soluzione per la polizia provinciale seguirà lo stesso ballo. Un valzer lento.

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