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Traviata

Opera di Firenze: va in scena «Traviata» con la direzione di Mehta

Traviata
«La Traviata» in scena all’Opera di Firenze

FIRENZE – All’Opera di Firenze va in scena «La traviata» di Giuseppe Verdi con l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale diretti da Zubin Mehta. Nel ruolo di Violetta il soprano Eva Mei, che si alternerà con Ekaterina Sadovnikova.

Insieme alla «Bohème» di Puccini è forse in assoluto l’opera più popolare del repertorio italiano; è anche la più eseguita al mondo e non di rado registra il tutto esaurito (come è il caso di questo allestimento, di cui sono del resto previste solo cinque repliche). Sarà perché, come «La Bohème», racconta una storia semplice e toccante, con personaggi più realistici rispetto alla maggior parte dei protagonisti dei melodrammi.

La storia di base era addirittura vera, come si sa. È esistita davvero una cortigiana di nome Marie Duplessis, a suo tempo famosissima (tra le sue braccio passò anche Franz Listz), che morì di tisi a 23 anni nel 1847; il suo ex-amante e coetaneo, Alexandre Dumas figlio, ne romanzò la storia, nel 1848, ribattezzando la protagonista Marguerite Gautier, e nel 1852 dal racconto fu tratta una riduzione teatrale. Verdi la vide a Parigi e ne rimase profondamente colpito. Lì la “lorette” (come si chiamava nella Parigi di metà Ottocento la prostituta d’altissimo bordo dotata di un certo stile, brillante nella conversazione ed eterea nelle danze), che vive nel lusso sfrenato mantenuta da esponenti dell’alta nobiltà, si riscatta moralmente per amore del giovane Armand Duval, rinunciando a tutto e rifugiandosi in campagna con lui. Dopo qualche mese, lascia repentinamente Armand e riprende la vita di prima; l’amante non demorde, la perseguita psicologicamente, fingendosi felicemente innamorato di una sua amica, e la fa cadere ammalata. Solo quando lei sta per morire Armand viene a sapere da una sua lettera che lo aveva lasciato per eseguire la volontà di papà Duval, preoccupato per il disonore che avrebbe impedito il matrimonio della figlia, il cui fidanzato non tollerava un cognato in coppia con una cortigiana.

La storia, cambiati i nomi (Marguerite è sostituito dal più musicale Violetta, Armando da Alfredo), tolta la “donna dello schermo” nella fase finale e sfrondati un po’ di dettagli inessenziali e anzi ridondanti, è quella del libretto della «Traviata», che andò in scena al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853. Però la censura aveva massacrato il soggetto, imponendo di trasferirlo in un vago Settecento; il cast non all’altezza fece il resto e fu un fiasco. Lo stesso Verdi lamentò per lettera le troppe edulcorazioni senza mezzi termini: «Han fatto la Traviata pura ed innocente. Tante grazie! Una puttana deve essere sempre puttana. Se nella notte splendesse il sole non vi sarebbe più notte». Nella notevole messinscena dell’Opera di Firenze (produzione della Fondazione Pergolesi Spontini), a giudicare dalle foto sul sito del teatro, il rischio di equivoci sullo status di Violetta non dovrebbe esserci davvero. D’altronde, restaurato il libretto originario di Francesco Maria Piave e trovati interpreti adeguati, nel 1854 l’opera trionfò nello stesso teatro in cui aveva fallito l’anno prima e da allora, purché i ruoli di Violetta e Alfredo siano affidati a buoni attori e lei disponga di una certa duttilità che la faccia passare dal registro leggero del primo atto a quello drammatico del seguito, il trionfo è assicurato.

Opera di Firenze (Piazza Vittorio Gui / Viale Fratelli Rosselli, 7)

Mercoledì 1 aprile, ore 20.30
Giovedì 2 aprile, ore 20.30
Sabato 4 aprile, ore 15.30
Martedì 7 aprile, ore 20.30
Mercoledì 8 aprile, ore 20.30

«La traviata», opera in tre atti di Giuseppe Verdi. Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino. Direttore: Zubin Mehta; Maestro del Coro: Lorenzo Fratini. Regia: Henning Brockhaus – Scene: Josef Svoboda – Costumi: Giancarlo Colis – Coreografie: Valentina Escobar, eseguite da Maggiodanza

Violetta: Eva Mei (01,04,08) / Ekaterina Sadovnikova (2, 7)

Alfredo Germont: Ivan Magrì (01,04,08) / Aquiles Machado (2, 7)

Giorgio Germont: Paolo Gavanelli (01,04,08) / Simone Piazzola (2, 7)

Gastone: Enrico Cossutta – Flora: Anastasia Boldyreva

Barone Douphol: Francesco Verna – Marchese d’Obigny: Italo Proferisce – Dottor Grenvil: Alessandro Spina – Annina: Simona Di Capua – Giuseppe: Davide Cusumano – Commissionario: Nicolò Ayroldi – Servo: Luciano Roberti

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