
Firenze, Maggio musicale. La protesta dei licenziati: «Noi cacciati senza garanzie»

FIRENZE – Si è svolto di fronte a Palazzo Vecchio, nel pomeriggio di oggi 25 maggio, un presidio di protesta dei licenziati del Maggio musicale fiorentino, accompagnato da un breve blitz durante i lavori del Consiglio comunale (subito interrotto dai vigili urbani presenti in sala).
Quarantadue addetti allontanati dal posto di lavoro nell’ambito del piano di rilancio della Fondazione dovrebbero essere riassunti con analoghe mansioni da Ales, società del ministero dei Beni culturali. Alcuni di loro oggi però hanno deciso di protestare in Comune, perché, hanno spiegato, «non esiste niente di scritto che garantisca il nostro passaggio ad Ales, al momento nessuno ci ha chiamato e nessuno vuole spiegarci cosa esattamente sarà di noi. L’unico fatto certo sono i nostri licenziamenti. Inoltre, vorremmo un futuro certo, non assunzioni da rinnovare in caso di tre mesi in tre mesi, come potrebbe avvenire».
Insieme a loro, al presidio, anche alcuni prepensionati «forzati», come hanno spiegato in prima persona: «Siamo stati costretti ad andare in pensione a 600 euro il mese; come faremo ad andare avanti?», hanno detto. Durante la protesta sono stati esposti cartelli con le scritte «Grazie sindaco per averci licenziato» e «Stipendi d’oro per i dirigenti del Maggio, prepensionamenti forzati e fame per i lavoratori».