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Operazione "Ghost car" della Polizia stradale

Patenti: il prefetto di Avellino ordina di non ritirarle. Perchè i giudici le restituiscono subito

un controllo della Polizia stradale
un controllo della Polizia stradale

AVELLINO – Non c’è che dire, oltre a Renzi con le sue invenzioni creative ci si mettono anche i prefetti a movimentare la nostra estate. Dopo la cosiddetta rivolta della categoria contro gli interventi di Alfano e Renzi, adesso il prefetto di Avellino, Carlo Sessa, conquista le prime pagine con un provvedimento, questo sì creativo: ha diramato una circolare agli organi di Polizia nella quale si invitano le pattuglie che accertano le violazioni all’alcoltest a non ritirare la patente perché tanto i giudici la restituiscono subito, per giurisprudenza ormai costante in quella  provincia.

REPUBBLICA – Ormai viviamo in una repubblica dove ciascuno (soprattutto i giudici) interpreta le leggi a modo suo. Mentre nel resto d’Italia vengono intensificati i controlli, c’è dunque una provincia in cui le pattuglie devono chiudere un occhio di fronte a una delle infrazioni più gravi. Fra poco ci sarà qualcuno che inviterà le forze dell’ordine a non arrestare i ladri, visto che vengono regolarmente rimessi in libertà dai magistrati. La disposizione è insolita quanto perentoria (per guida in stato di ebbrezza «non ritirare più» la patente) ed è rivolta a tutte le forze dell’ordine. Con oggetto «sospensione della patente» la circolare è arrivata ai comandi irpini di tutte le forze dell’ordine, polizia stradale, carabinieri, guardia di finanza, vigili urbani e corpo forestale.

CIRCOLARE – La spiegazione è di natura tecnica, ma la sostanza è in fondo polemica e provocatoria: l’intervento del prefetto è dovuto«alla giurisprudenza, ormai costante, di questa provincia, che anche in sede di appello annulla ordinanze di sospensione della patente di guida adottate per violazione dell’articolo 186 del codice della strada» (circolazione in stato di ebbrezza alcolica). Ciò, puntualizza la circolare, «impone allo scrivente di diramare nuove disposizioni operative atte ad evitare che l’oggettiva controversa scrittura della norma comporti pesanti ricadute sulla pubblica amministrazione». Perciò occorre premurarsi di «non ritirare più il documento di guida in caso di violazione, inviando allo scrivente soltanto il relativo supporto».

ASAPS – Contro tale disposizione che attua una «modifica manu militari del codice della strada», protesta Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale. «Già siamo di fronte alla demolizione sistematica dell’uso dell’etilometro da parte dei giudici di pace, ora ci si mettono pure i prefetti a cambiare d’imperio le leggi». E aggiunge: «La legge dice che la polizia deve ritirare la patente. Sarà il prefetto, se lo ritiene, a restituirla subito dopo, ma non metta in mezzo le divise».

Sacrosante le parole del presidente. Un rappresentante dello Stato non può, con un atto ufficiale, invitare i tutori dell’ordine a trasgredire una legge. Siamo all’assurdo. Nessun commento ancora da parte di Renzi e Alfano, che faranno probabilmente poi a gara a vantarsi della probabile rimozione del prefetto. Quando, dopo il sacro week-end, avranno preso contezza di quanto avvenuto.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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