
Immigrazione, l’annuncio del sottosegretario Gozi: l’Europa ha bisogno di 40 milioni di migranti

ROMA – Dopo i drammi del mare vediamo quelli di terra: il Tir di Vienna con 71 morti e l’autotreno scoperto a Londra con 27 migranti a bordo (per fortuna vivi) mostrano una realtà nuova. Dopo la caccia agli scafisti, scatta la necessità di controllare i camionisti. Il tema dell’immigrazione è più che mai all’ordine del giorno in Italia e in Europa, e a questo proposito Sandro Gozi, già stretto collaboratore di Romano Prodi e ora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari europei, afferma: «L’Europa ha bisogno di 40 milioni di immigrati». Si tratta ovviamente di un’affermazione fondata sull’analisi di un dossier delle Nazioni Unite «Replacement Migration: is it a solution to declining and ageing populations?». Nel documento, redatto dal Dipartimento degli Affari sociali ed economici dell’Onu, vengono analizzati i movimenti migratori a partire dal 1995, e si conclude che, affinché l’Europa mantenga 728 milioni di residenti nel 2050, «serviranno 1,8 milioni di migranti l’anno».
Per l’Italia lo scenario più spinto disegnato nel dossier Onu prevede 35.088.000 di immigrati entro il 2050 per “rimpiazzare” i lavoratori italiani. Visto che per quell’epoca gli over 65 saranno il 35% della popolazione e presupposto che il tasso di natalità per donna resti fermo a 1,2 bambini (negli Anni Cinquanta la media era 2,3). Lo scenario di minore impatto programma lo sbarco di ‘soli’ 12,9 milioni di stranieri.
Il sottosegretario, nell’intervista rilasciata al ‘Tempo’ di Roma, insiste sulla necessità della revisione del Trattato di Dublino, per fare in modo che la migrazione-invasione non si arresti nei Paesi di approdo – come l’Italia e la Grecia – ma si spalmi sull’intero continente; per far questo occorre provvedere alla «scrematura» tra profughi «veri» e clandestini in cerca di fortuna: «occorre chiudere le porte ai migranti economici che non abbiamo la capacità di accogliere».
L’iniezione di immigrati, dice Gozi, è necessaria perché in Europa crollano le nascite: la media è di 1,5 nascite per ogni donna. Troppo poco per mantenere gli attuali livelli di sviluppo. La soluzione, per le Nazioni Unite come per il Sottosegretario Gozi, è dunque l’arrivo in massa di migranti, profughi, rifugiati per rivitalizzare Italia, Francia, Spagna, Germania. Purché questo avvenga in un quadro normativo ed economico ben definito a livello europeo, cosa che ancora non siamo riusciti a fare. Ma lo scenario, soprattutto politico, per il momento rappresenta una realtà diversa: Germania e Francia insistono nel puntare il dito su Italia e Grecia. Scaricare pesi è meglio che doverli sopportare. Ma la situazione sta cambiando: il corridoio balcanico, attraverso il quale passano migliaia di profughi, obbligherà a fare valutazioni diverse anche a Parigi, Berlino e nelle capitali del Nord Europa.
