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Cinema italiano verso la riforma: ecco il disegno di legge presentato al Senato

Set cinematografico (625x350)
Un set cinematografico

FIRENZE – Il cinema italiano va verso la «rifondazione» e diventa «sistema». Al Senato è in corso la presentazione di un disegno di legge bipartisan, di cui sono primi firmatari la senatrice fiorentina Rosa Maria Di Giorgi e Sergio Zavoli, seguiti da una quarantina di parlamentari di diversi gruppi politici. Scopo della nuova normativa, che dovrebbe essere approvata nei primi mesi del 2016, è quello – secondo i proponenti – «di definire con chiarezza chi propone e attua le politiche in materia di Cinema e audiovisivo, nonché utilizzare organicamente le risorse».

SISTEMA VIGENTE – Fino ad oggi il settore cinema è regolato da un complesso di leggi, alcune delle quali risalgono al 1965. L’impianto legislativo attuale è confuso, frammentato e privo di una visione generale che indichi il ruolo del cinema nel rappresentare l’identità italiana. Le competenze sono attribuite a diversi soggetti, tra cui organismi di diritto privato, ma senza un collegamento effettivo ed efficace, tale da garantire una coerente politica pubblica di settore.

ORGANO UNICO – Asse portante del nuovo «sistema cinema» sarà la creazione di un «Centro nazionale del cinema e delle espressioni audiovisive». Sarà un organismo che unificherà le competenze ed elaborerà le politiche del settore.

FINANZIAMENTI – Sul piano delle risorse, il cinema non verrà più finanziato solo dal Fus (Fondo Unico Spettacolo) e dal tax credit, i cui fondi arrivano dalla fiscalità generale, ma anche attraverso un prelievo di una parte degli utili realizzati da chi guadagna con la diffusione di cinema e audiovisivo: televisioni, internet, telefonia e sala cinematografica.

REGISTRO – Si tenderà ad una sempre maggiore trasparenza, attraverso la nascita di un «Registro Cinematografico» presso il nuovo Centro del Cinema, dove saranno indicati tutti gli atti e i contratti, nonché i diversi sostegni nazionali regionali ed europei che riguardano la vita di ogni opera cinematografica che abbia usufruito di benefici dallo Stato.

In queste settimane sono iniziate in Senato le audizioni con i vari soggetti interessati alla riforma: autori, produttori, distributori, emittenti televisive, canali web, telefonici. Al termine (entro dicembre) inizierà la fase di emendamento al testo del Disegno di Legge che poi passerà alle votazioni finali.

Scarica qui il Il Testo completo del DDL 1835 «Legge quadro in materia di riassetto e valorizzazione delle attività cinematografiche e audiovisive, finanziamento e regime fiscale. Istituzione del Centro nazionale del cinema e delle espressioni audiovisive»

 

 

Cinema, rosa maria di giorgi, Senato


Sandro Addario

Giornalista

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