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La Fiorentina risorge (perché solo in fondo?) e strapazza la Lazio: 2-4. Grandi Vecino, Tello e Bernardeschi. Pagelle (Foto)

Tello si complimenta con Vecino dopo il secondo gol dell'uruguaiano, sicuramente migliore in campo
Tello si complimenta con Vecino dopo il secondo gol dell’uruguaiano, sicuramente migliore in campo

ROMA – Recriminiamo e arrabbiamoci. La Fiorentina dello sfavillante girone d’andata, attesa per tutto il ritorno, l’abbiamo rivista rivediamo solo in fondo. I viola schiacciano la Lazio un po’ come avevano surclassato l’Inter, a San Siro, in quella che comunque resta la più bella partita di questo campionato. Se avesse giocato sempre così, la Fiorentina, avrebbe conquistato tranquillamente il terzo posto. Da mordersi le mani. Sì: mi chiedo come mai solo alla fine, quando ormai il risultato non contava più, i viola abbiano mostrato una capacità di giocare e di segnare da fare impressione. Prima malignità: Sousa ha dato scossa e gioco solo quando è stato certo di restare a Firenze? Mah! Colpa della Lazio questa squillante partita della Fiorentina? No, i biancazzurri hanno saputo segnare subito con una sventola imprendibile di Lulic e ci hanno creduto, fin quando hanno potuto. Poi la Fiorentina ha fatto come quei pugili assai superiori, che prendono il gancio d’incontro eppoi macinano l’avversario, fino a ridurlo in poltiglia. Che cos’è successo? Ho visto un grande Vecino, che fatto salire le sue quotazioni, magistrale nell’interdizione e nei lanci di ripartenza. Capace anche di arrivare al gol due volte. Prima firmando il pareggio, poi la quaterna. E magistrale Tello, capace di disorientare la difesa avversaria. E ancora: ha giocato una gran partita da trequartista Bernardeschi. Autore di un gol e protagonista di una partita maiuscola. Non basta: c’è chi sostiene che non è mancato per niente alla squadra Borja Valero, il punto di riferimento di sempre, generoso e volenteroso, ma accusato di rallentare sempre il gioco, di tornare indietro con ghirigori utili solo agli avversari per organizzarsi e spengere la manovra viola. Partirà per Roma il buon Borja? Stasera c’è chi giura di sì. Ma non è detto che restino in viola i tre protag0onisti di stasera, cioè Tello (andrebbe riscattato e costa 7 milioni), Vecino (Sarrilo vuole a Napoli) e Bernardeschi (l’Inghilterra lo chiama). Chissà se Paulo Sousa rivedrà il piano-mercato già inviato a Cognigni. Aggiungo che è stato bravo Lezzerini, incolpevole sul primo gol laziale e poco responsabile sul rigore trasformato da Klose. Bene Gonzalo e Astori. Volitivo e altruista Zarate. Kalinic è ebntrato alla fine, praticamente non ha voto. Il quinto posto è stretto dopo la partita di stasera. Ma quante partite buttate via finora! E ora avanti con il mercato. I tifosi pretendono un salto di qualità. Non impossibile. I Della Valle, dopo il mercato rinunciatario di gennaio, ora devono veramente scommettere sull’allenatore e sulla squadra. E investire almeno un po’.

Tello esulta dopo il suo gol, il terzo viola
Tello esulta dopo il suo gol, il terzo viola

LULIC – La Lazio saluta Klose, un campione che se ne va. Poi temporalone sull’Olimpico al fischio d’inizio. E rovescio sulla Fiorentina dopo nemmeno due minuti: Tomovic provoca un angolo. Pallone rinviato male dalla difesa viola. Lulic lo aggancia quasi al limite e lascia partire una saetta che trova l’incrocio dei pali, finendo dentro. E lasciando di sasso il povero portierino Lezzerini, sostituto di Tatarusanu, che prova appena ad accennare il tuffo, ma s’inchina di fronte al bolide laziale. Senza lo squalificato Borja Valero, solito confortante punto di riferimento, la Fiorentina sembra il pugile che incassa un gancio e va al tappeto poco dopo il suono del gong. Stordita? Un po’ sì. Ma cerca di rialzarsi. Davanti non c’è Kalinic: Sousa vuol vedere come se la cava Zarate da prima punta, sostenuto da Tello e da Bernardeschi, avanzato a fare il trequartista. Quindi si fa notare l’arbitro Manganiello: è alla sua terza partita in serie A, ma sempre all’ultima giornata. Significa che non è riuscito a sfondare finora. In effetti fa l’autoritario, ma non sa essere autorevole. Infatti sbaglia parecchio, invertendo talvolta le punizioni e andando a ringhiare inutilmente sul viso dei giocatori.

L'esultanza dei viola dopo il momentaneo pareggio di Vecino
L’esultanza dei viola dopo il momentaneo pareggio di Vecino

VECINO – La Fiorentina sembra aver superato lo stordimento e cresce. Viola vicinissimi al pareggio al 21’. Vecino giganteggia e metà campo, inventa un contropiede rapidissimo, serve bene Zarate in profondità, che arriva davanti a Marchetti ma, incredibilmente, spara fuori. A sua discolpa l’intervento disperato di Konko. Però quei palloni, caro Zarate, si buttano dentro… Qualche istante dopo è Tello a fornire un assist magistrale per Benardeschi che, davanti alla porta, pesticcia e scivola malamente. Ahi, ahi: come si fa a sbagliare così? Infortunio ad Alonso. Cade e si fa male a una spalla. Deve uscire: entra Roncaglia. Ma il ritmo non cala. E arriva il pareggio. Proprio Roncaglia, che gioca al posto di Alonso, serve Mati Fernandez che tira. Respinge un laziale, raccoglie al centro Vecino, bravo a colpire d’esterno infilando Marchetti alla sua sinistra. Giusto uno a uno. E sugli scudi Vecino, che con questo gol fa salire la sua quotazione, già alta, intorno ai venti milioni. Che il Napoli vorrebbe spendere per averlo. Soprattutto per soddisfare la voglia di Sarri di riprendersi il gioiello che fece brillare il suo Empoli.

TELLO – La Fiorentina insiste. Tello, spostato a sinistra per ordine di Sousa, va via bene palla al piede. La difesa laziale è in confusione. Il pallone va a Bernardeschi che quasi da centro area tocca bene e beffa Marchetti con un tocco non irresistibile ma preciso. Non credo ai miei occhi. Dopo lo svantaggio iniziale, la Fiorentina riesce a mettere la mani sulla partita con una padronanza assoluta. E’ vero che la Lazio, dopo il momentaneo vantaggio, si è abbassata troppo, lasciando ai viola il netto dominio del centrocampo con un possesso palla incessante e asfissiante. Péaulo Sousa vede giusto. Prima aveva messo Tello a sinistra per sbilanciare la retroguardia biancazzurra, fino a propiziare il vantaggio. Poi è ancora Tello, tornato a destra, a ripartire rapidamente in contropiede, scappando in campo aperto, imprendibile, fino all’area di rigore. Entra, fa uscire Marchetti e lo infila. Uno a tre. Posso dirlo? Viene da mangiarsi le mani pensando a quello che poteva essere e non è stato. Pensando che questa Fiorentina avrebbe potuto puntare anche al terzo posto, senza lo spreco di punti, l’inaudita rilassatezza o addirittura l’arrendevolezza mostrate in tante partite.

BORJA – Nell’intervallo, in tribuna stampa, invece di plaudire a una Fiorentina resuscitata, arrivano considerazioni che sembrano processi retrospettivi. Che cosa si dice? Semplicemente che senza Borja Valero, punto di riferimento consueto, i viola si muovono con più leggerezza. Soprattutto con maggiore velocità. Vecino acquista padronanza. E Tello, usato come grimaldello per scardinare la difesa avversaria, riesc a essere devastante. Conclusione? Se la Roma offre davvero 18-20 milioni, Borja può partire. Magari vanno blindati Vecino e Bernardeschi. E può essere riscattato Tello. Tutto giusto? Certo è che questo primo tempo ha fornito queste indicazioni. Fiorentina spavalda anche ion avvio di ripresa. Bello spunto di Bernardeschi (2’) che la manda di poco sopra la traversa. Simone Inzaghi toglie Cataldi e inserisce Milinkovic Savic, giocatore che nella campagna acquisti della scorsa estate voltò le spalle alla Fiorentuina, allettato dai soldi di Lotito. Ma con Inzaghi ha giocato poco.

QUATERNA – Arriva anche il quarto gol della Fiorentina al 25’. Segna ancora Vecino. Stasera devastante. L’uruguaiano triangola con Mati Fernandez che gli restituisce palla dentro l’area, sulla destra, e batte Marchetti. Uno a quattro. Sousa gongola. Simone Inzaghi è disperato. L’arbitro fa un aiutino ai biancazzurri: Lulic viene atterrato da Gonzalo Rodriguez. Ma la valutazione di Manganiello sembra troppo generosa. Del resto, questo non è un arbitro da serie A. Il pubblico vuole che tiri Klose. Il tedesco va sul dischetto e batte Lezzerini in maniera implacabile. Saluta così il pubblico laziale. Prova a cercare il terzo gol, grazie anche all’ingresso di Felipe Anderson, brasiliano sempre insidioso. Il sogno? Un miracoloso pareggio. I viola, è vero, si sono abbassati troppo, favorendo l’arrembaggio della Lazio. Sousa toglie Vecino, che ha dato tanto, e inserisce Tino Costa. Il quale non incide: si fa solo ammonire. Finisce con trionfo viola. Sì: recriminiamo e arrabbiamoci per quel che poteva essere e  non è stato.

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Bernardeschi, Klose, Paulo Sousa, Tello, Vecino


Sandro Bennucci

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