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Il palazzo della Prefettura di Firenze

Firenze, morti senza nome: firmato in Prefettura un innovativo protocollo per l’identificazione e la ricerca di persone scomparse

La Prefettura di Firenze
La Prefettura di Firenze

FIRENZE – Una cabina di regia in Prefettura per facilitare il lavoro di identificazione dei corpi senza nome e il raffronto con il database delle persone scomparse. E’ questo lo scopo dell’innovativo protocollo che è stato sottoscritto a Palazzo Medici Riccardi, alla presenza del sottosegretario all’Interno Domenico Manzione. Quella dei corpi senza identità è una realtà poco conosciuta e di non facile gestione. Un elenco che racchiude storie di emarginazione, disperazione e solitudine, insieme al dramma di tante famiglie che cercano i loro congiunti. Dal 2007, anno in cui è stato istituito il Registro nazionale, a maggio 2016, sono 1840 i cadaveri non identificati, di cui 43 nella sola Toscana.

Un’iniziativa simile è stata testata finora solo a Milano. Il protocollo di Firenze, che abbraccia l’intera regione Toscana, lo hanno siglato il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Vittorio Piscitelli, il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Firenze Francesco D’Andrea, il prefetto Alessio Giuffrida, il rettore dell’Università degli Studi di Firenze Luigi Dei, il direttore sanitario dell’azienda ospedaliera Careggi Luca Lavazza e il vice presidente vicario di ANCI Toscana Sergio Chienni. Partecipa anche la Regione Toscana che lo firmerà nei prossimi giorni.

“Questo di Firenze è un protocollo campione che sarà esportato nelle altre regioni – ha sottolineato il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Vittorio Piscitelli – e anche ai ministeri della Giustizia, della Salute e dell’Università con l’obiettivo di creare su tutto il territorio nazionale una rete di collaborazione multidisciplinare e inter-istituzionale per risolvere il problema dei corpi non identificati, che sta lievitando nei numeri e che oggi non è più tollerabile”.

Finora non esisteva una disciplina univoca del settore. Da qui l’idea della Prefettura di Firenze di sperimentare, a livello regionale, un protocollo che stabilisse cosa deve essere fatto, e come, quando una persona senza documenti di riconoscimento muore in una struttura ospedaliera o quando viene rinvenuto un corpo non identificato.

Entrando nel dettaglio, l’accordo prevede uniformi procedure operative per i soggetti istituzionali coinvolti – procure, forze dell’ordine, enti locali e azienda ospedaliera Careggi – e come devono essere incrociate le notizie tra loro, secondo un preciso disciplinare informativo. Tutti i dati del corpo anonimo (causa ed epoca del decesso, descrizione fisica, abbigliamento, impronte digitali, campioni biologici, esame dentario) e da ora in poi anche i dati autoptici verranno raccolti in apposite schede internazionali dell’Interpol. Questo allo scopo di costruire un identikit da confrontare con quelli contenuti nel RiSc – Ricerca Scomparsi (la banca dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza) per valutare la compatibilità dei profili in modo da riuscire a dare una identità alla salma sconosciuta.

“Due sono gli aspetti di questo protocollo che mi colpiscono positivamente – ha dichiarato il sottosegretario Domenico Manzione – Il primo è constatare come le istituzioni riescono a lavorare sinergicamente insieme in perfetta sintonia, mettendo insieme energie e competenze diverse. Non è un approdo semplice né scontato. L’altro è l’aspetto umano, perché le finalità di questo accordo servono a restituire un nome e quindi una storia a persone che non ci sono più e a ridarne il ricordo ai loro cari”.

La cabina di regia, che verrà costituita in Prefettura, acquisirà i dati sui corpi ignoti rinvenuti in Toscana e li riferirà al Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, in modo da tenere costantemente aggiornato il Registro generale dei cadaveri non identificati pubblicato sul sito del Ministero dell’interno dedicato alle persone-scomparse

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