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Firenze, Renzi presenta la legge sul cinema: «Daremo 400 milioni l’anno. Ma non agli amici degli amici»

Matteo Renzi presenta, in Palazzo Vecchio, la nuova legge sul cinema
Matteo Renzi presenta, in Palazzo Vecchio, la nuova legge sul cinema

FIRENZE – Un Matteo Renzi raggiante accoglie i giornalisti, in Palazzo Vecchio, insieme al ministro Dario Franceschini, per presentare, in Palazzo Vecchio, la nuova legge sul cinema che sta per essere approvata. Lui comincia così: «Apriamo una settimana straordinaria per il cinema: domani a Roma il Giovane papa di Paolo Sorrentino, giovedì la prima del Festival di Roma, e venerdì la presentazione di un”altra grande serie I Medici, che ci permette di ricordare uno straordinario uomo di tv comunicazione e di cinema: Ettore Bernabei .Eppoi, nel merito della legge sul cinema, il premier afferma: «La nuova legge sul cinema dà 400 milioni di euro all’anno, non ci saranno ritardi sul bando, si tratta di un meccanismo diverso: chi ha i titoli ha un automatismo per ottenere i denari necessari e questo supera meccanismi legati agli amici degli amici». E ancora: «Questa legge non è un giocattolino da addetti ai lavori, non stiamo accontentando un settore, la priorità è dire al Paese che attraverso le norme che possono agevolare la produzione cinematografica c’è un pezzo di emozioni che fa parte dell’identità del Paese. Non ci interessa solo aumentare il Pil e ne abbiamo bisogno, i valori passano anche attraverso il ».

Poi, lasciando la parola al ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, Renzi si diverte così: «Ecco, parla un ferrarese. Sapete, l’ultimo ferrarese che passò da piazza della Signoria fece una brutta fine, una finuccia …». E subito la spiegazione per i non fiorentini: il ferrarese in questione era fra’ Girolamo Savonarola, messo al rogo in piazza insieme a due confratelli. Sorrisino di Franceschini… Che va al nocciolo della questione: «Comuni e Regioni possono introdurre deroghe ai regolamenti urbanistici per ristrutturazioni eampliamenti di sale cinematografiche, ma ovviamente non è che si può fare un grattacielo al posto di una sala cinematografica … Le cose che si stiamo facendo da anni sono possibili perché, per una volta, non c’è un ministro per la cultura che deve battersi con il resto del governo per avere risorse, ma c’è la consapevolezza generale che la cultura sia uno strumento fondamentale del paese. E mi fa piacere – aggiunge – che su questo provvedimento ci sia stata ampia collaborazione da parte di tutte le forze, anche di opposizione».



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