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Firenze: apre Casa Carità. Gestita da Caritas e sostenuta da Cei, Curia e Fondazione Cassa di Risparmio

anzianiFIRENZE – E’ il primo condominio solidale. Sorge in via Corelli, nel quartiere di Novoli, la Casa della Carità,  condominio solidale dedicato ad anziani soli, bambini e persone svantaggiate. Il primo lotto è stato inaugurato oggi, 3 dicembre.  La conduzione del progetto, nato per dare una riposta concreta all’esigenza di servizi e housing sociale in uno dei quartieri periferici più popolosi di Firenze,
è stata affidata alla Caritas diocesana.

«Per fare bene il bene bisogna unirsi e collaborare, la realizzazione della Casa della Carità ne è una dimostrazione». Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, all’inaugurazione della Casa della Carità, ricordando come il progetto, dedicato a un tema sociale importante, è frutto della convergenza della Conferenza Episcopale Italiana, della Fondazione CRF e della diocesi di Firenze.

Il primo lotto (1.892 mq) è costituito da piano terra , primo e secondo piano. Al piano terra si trovano la portineria, un centro diurno per minori, operativo da gennaio, due locali destinati a centro di ascolto, di prossima apertura, e una grande sala incontri, con dotazioni multimediali, in grado di ospitare 85 persone. Questo ultimo spazio sarà utilizzato per attività comuni, corsi di formazione, ma anche come sala a disposizione del quartiere con accesso indipendente direttamente dall’esterno. Al primo e al secondo piano sono stati invece
realizzati 14 appartamenti destinati a singoli o coppie di anziani autosufficienti e piccoli nuclei familiari: quattro monolocali, otto bilocali, e due trilocali. Gli appartamenti sono tutti completi di cucina, mentre potranno essere personalizzati dagli inquilini gli altri spazi, come la camera da letto e il bagno. Gli appartamenti inizieranno ad essere occupati all’inizio del nuovo anno: una commissione costituita ad hoc, insieme alla rete dei servizio sociali del territorio, valuterà caso per caso i criteri di ammissione delle persone nella struttura. Sarà messo a punto un regolamento interno e saranno siglati con gli inquilini patti singoli.

Autosostenibilità e reciprocità, questi i principi su cui si baserà la gestione del condominio solidale, criteri già sperimentati e consolidati in altre piccole strutture della Caritas. Gli abitanti della Casa della Carità dovranno infatti garantire la copertura delle spese
condominiali. Ma non solo. Ci sarà chi farà le pulizie, chi si occuperà della portineria, o di dare un piccolo aiuto ai vicini. Si tratta quindi, spiega una nota, di un progetto innovativo di inserimento in un contesto di normalità di persone che, pur non essendo in grado di pagare un affitto, possono vivere in autonomia e mettere anche a disposizione il loro tempo per aiutare gli altri.

La cura e il coordinamento dei servizi previsti saranno affidati ad una piccola comunità di religiose, le Ancelle del Sacro Cuore, che risiederanno all’interno della struttura e si occuperanno anche della gestione dei restanti spazi. La grande corte interna diventerà una piazza aperta alla gente del quartiere. Mentre il progetto parte, proseguiranno i lavori. Entro la fine del 2017 potrà essere inaugurato il secondo lotto (1.538 mq.), il complesso ubicato nella parte interna, dove troveranno spazio un centro di accoglienza per emergenze
abitative, una grande cucina, un centro diurno per anziani, l’abitazione della comunità di suore, e una cappella che sarà
realizzata in collaborazione con la Scuola di Arte Sacra di Firenze e l”Ufficio Liturgico Diocesano.  All’inaugurazione erano presenti anche l”assessore regionale al welfare Stefania Saccardi, quello comunale Sara Funaro e il direttore della Caritas, Alessandro Martini.

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