Firenze: flash mob del movimento animalista contro le uccisioni per l’industria della pelliccia

FIRENZE – Singolare protesta del movimento animalista a Firenze contro la sofferenza degli animali uccisi ogni anno per la loro pelliccia. Rinchiusi in tre grandi gabbie in piazza della Repubblica a Firenze per un’azione dimostrativa sulla crudeltà e vanità umane.
«Un flash mob – si legge – per dire no all’acquisto di capi interamente in pelliccia ma non solo, perché oggi la pelliccia è presente soprattutto negli inserti, cioè nei cappucci e nei colletti di giubbotti e cappotti, nei guanti, negli scarponcini e in altre finiture, che tante persone credono essere di materiale sintetico solo perché magari hanno acquistato un capo a basso prezzo. Costi che l’industria della pelliccia può tenere bassi per le atroci condizioni in cui gli animali vengono allevati. Oggi tutti sappiamo come vengono prodotte le pellicce e non serve essere animalisti per capire che questo è profondamente ingiusto, che è inammissibile indossare morte e sofferenza – hanno detto i promotori -. La produzione di pelliccia implica allevamento e uccisione di milioni di animali con metodi crudeli. Camere a gas e scosse letali sono quelli più diffusi che preludono allo scuoiamento di creature alle quali viene riservata una breve e atroce vita in gabbia, fra paura e maltrattamenti. Cani procione, visoni, conigli, volpi, ermellini, zibellini, scoiattoli e, spesso nei capi di importazione, anche cani e gatti sono considerate merce non esseri viventi e senzienti. E se oltre alla sofferenza degli animali guardiamo anche all’ambiente – hanno aggiunto – gli allevamenti di animali da pelliccia sono altamente inquinanti, sia per la concentrazione di liquami e medicinali scaricati nei terreni e nelle acque, che per lo smaltimento dei corpi delle loro vittime».
