Pd addio: Enrico Rossi e Roberto Speranza presentano il partito Democratici e Progressisti

ROMA – Speranza e Rossi presentano il Movimento Democratici e Progressisti. Al quale, da Ravenna, aggiunge di volersi unire Vasco Errani, ex presidente della Regione Emilia Romagna e ora commissario per il terremoto nell’Italia Centrale. Speranza dice: «L’articolo 1 della Costituzione, L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, è il tratto identitario più bello della nostra comunità. Noi siamo questo, è il nostro simbolo, il nostro progetto per l’Italia».
Speranza ha indicato nel Jobs Act, nella Buona Scuola e nel referendum sulle trivelle i passaggi che hanno creato una rottura tremenda. «Basta – ha esclamato – è il momento di ricucire quella frattura», dando vita a un Movimento largo che vuole connettere e unire anziché dividere. «Noi siamo qui perchè abbiamo un avversario, che è la destra e la deriva populista, e la battiamo solo costruendo una sinistra». ha detto Enrico Rossi, alla presentazione del Movimento che nasce alla sinistra del Pd. «Non si vince – ha aggiunto – qualificandosi né di destra nè di sinistra, o con politiche neo-reaganiane, o con un moderatismo nè di destra nè di sinistra». Per Rossi, tuttavia, si prospetta un futuro non facile da presidente della Regione Toscana, con una giunta e un consiglio regionale saldamente in mano al Pd e ai renziani.
Intanto, parte al veleno la campagna per le primarie Pd sull’onda dell’inchiesta Consip che coinvolge il ministro Lotti, il padre di Matteo Renzi e, come testimone, Michele Emiliano. «La magistratura esamina i fatti liberamente. Ciascuno di noi è obbligato a collaborare. Ci mancherebbe che in una situazione in cui si indaga su un sistema di potere, questo sistema di potere avesse come risultato anche quello di eliminare dal gioco un suo avversario politico», dice il governatore della Puglia sul suo ipotetico conflitto di interesse come candidato alla segreteria del Pd e testimone nell’inchiesta.

Pierluigi
Mi auguro, per loro, che ci sia speranza di nome e di fatto;
nel periodo renziano tra Passera, Civati, Fassina, e adesso Rossi, i partitucoli aumentano.
Ci manca solo Alfano per completare il solito minestrone.
Buon appetito!