Skip to main content

Firenze, arresto ex governatore messicano, l’avvocato precisa: «Non è condannato, ma ricercato per essere sottoposto a processo»

Il fermo immagine tratto da un video della polizia mostra un momento dell’arresto dell’ex governatore messicano

FIRENZE – Non è stato condannato all’ergastolo l’ex governatore messicano arrestato a Firenze. Deve essere sottoposto a processo. Il legale, Luca Marafioti di Roma, spiega: «Sull”oggetto dell”estradizione per Tomas Jesus Yarrington Ruvalcaba c’è un equivoco che va corretto. Il mio assistito non è mai stato condannato, né in Messico, né negli Usa, tanto meno a due ergastoli. Contro di lui non risultano condanne. L’equivoco nasce perché il mandato di cattura proveniente dagli Usa riporta i reati per cui, in astratto, potrebbe essere condannato in un processo in Texas. Una giuria americana – ricostruisce l”avvocato Marafioti – ha pronunciato un indictment contro Yarrington, cioè un” imputazione per cui lo vuole processare, di conseguenza, il Department of Justice degli Usa ha emesso il mandato internazionale di arresto perché possa essere sottoposto al processo».

Nel documento sono riportati i reati di cui è accusato, dall’associazione a delinquere, al riciclaggio, alla frode bancaria, all’evasione fiscale, al traffico internazionale di stupefacenti. «Ma Yarrington – aggiunge il legale – non ha riportato condanne, tanto meno i due ergastoli e la mole di anni di cui è stato detto nelle ore successive all’arresto a Firenze».

L”avvocato Luca Marafioti spiega anche: «Premesso che al momento, per quanto ci consta, nessuna richiesta formale di estradizione è pervenuta alla corte di appello di Firenze, né dagli Usa, né dal Messico, quello che sappiamo è che col mandato di cattura è stata semplicemente anticipata dal Department of Justice la richiesta di estradizione». In termini tecnici, prosegue l”avvocato Marafioti, si parla «di estradizione cognitiva, al fine di tenere il processo, e non di una estradizione esecutiva per condanne che, appunto, non ci sono». Pertanto, quando arriveranno le richieste di estradizione alla corte di appello di Firenze, ci saranno per sottoporre Yarrington a processo.

L’avvocato Marafioti riferisce inoltre che «analogamente dal Messico, via Interpol, è pervenuta una segnalazione, per un ricercato, con un mandato di arresto per fatti simili a quelli contestati negli Usa e relativi a quando era governatore in Messico». «Lui – aggiunge il difensore – ha già spiegato alle autorità italiane che si è allontanato dagli Usa perché non gli hanno rinnovato il visto dal 2012: questa è una cosa che potremo provare appena arrivano i documenti». In base ai reciproci trattati di estradizione, gli Stati Uniti hanno 45 giorni di tempo per prestare la richiesta alla corte di Firenze, il Messico 60 giorni, calcolando il tempo dall’arresto avvenuto il 9 aprile. Dall’arresto, Yarrington è nel carcere di Sollicciano.

Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741